Chiusura sale eSports, Milesi (AD Led) ad Agimeg: “Sbalorditi dalla reazione di ADM, ma attendiamo ancora una risposta normativa al nostro esposto”

Sta suscitando grande interesse le chiusure di questi giorni delle sale eSports e di quelle che ospitano il pc gaming. I provvedimenti di chiusura stanno arrivando a seguito di un Esposto presentato da Sergio Milesi (AD Led, società proprietaria del brand Joyvillage), ospite della Diretta Agimeg condotta dal direttore Fabio Felici.

“L’Esposto e il successivo Interpello ad ADM nascono da una richiesta di chiarezza su un settore che  abbiamo visto svilupparsi molto negli ultimi anni in Italia. E’ un comparto al quale anche la nostra azienda si è interessata. L’unico percorso che abbiamo ritenuto coerente per capire se anche la nostra azienda potesse investire in questo settore era quello di rivolgerci ad ADM chiedendo quali potessero essere le modalità per poter esercitare questa attività.

Questa nostra richiesta – prosegue Milesi – ha scatenato una reazione dell’Agenzia anche per noi sbalorditiva, poiché non vi è stata nessuna replica a quanto da noi denunciato ma si sono mossi sul territorio e verificare la problematica che avevamo sollevato. ADM probabilmente ha riscontrato mancanze normative o fatti semplicemente scorretti e ha pensato di non emettere sanzioni, ma di porre sotto sequestro le attrezzature e fermare le attività. Quindi ora siamo curiosi di sapere la risposta al nostro interpello”.

“La nostra azienda è abbastanza strutturata ma non possiamo avviare una nuova attività senza che sia chiaro il quadro normativo in cui andremmo ad operare. Il nostro interesse era capire come poter esercitare questo tipo di attività. Va anche ricordato che nell’esposto ad ADM abbiamo segnalato che questi esercizi commerciali già presenti sul territorio, non essendo sottoposti alla nostra normativa, svolgessero di fatto una attività di concorrenza ma con regole diverse”.

“La nostra società ha attività di centri di divertimento destinati a famiglie con apparecchi senza vincita in denaro e, allo stesso tempo con un altro brand e in altri locali, svolgiamo anche la raccolta attraverso apparecchi con vincita in denaro. Sottolineo però che sono due attività separate. La parte di business che avrebbe incluso questo nuovo mondo era quella svolta dal Joyvillage, ovvero quella destinata alle famiglie. Per esercitare questa attività  abbiamo una licenza di Pubblica Sicurezza di sala giochi art. 86 Tulps. Quindi, la nostra domanda era se con questa licenza si potesse svolgere questa nuova attività e stiamo ancora aspettando la risposta”.

A livello normativo, la situazione italiana è molto particolare. Ad esempio, un autorevole giurista ha segnalato come errato l’inquadramento dell’attività di eSports nel nostro settore di appartenenza. Tra i vari punti da lui elencati viene segnalato che l’estensione del regime autorizzatorio introdurrebbe un sistema senza precedenti a livello mondiale. Ciò è la perfetta fotografia della normativa del nostro settore. Mi auguro che ADM e la politica recepiscano che il mondo sta cambiando molto in fretta e tutto ciò che è intrattenimento senza vincita in denaro non deve subire una eccessiva regolazione, altrimenti l’Italia rimarrà indietro di decenni rispetto al resto del mondo. Quindi, spero che ciò quanto sta accadendo in questi giorni permetta di cambiare la visione e l’approccio all’ente governativo al quale sottostiamo e che venga compreso che un’attività di intrattenimento non può essere equiparata all’azzardo. Gli eSports sono una forma di intrattenimento che in tutto il mondo si sta sviluppando, ma che questo ambito venga normato come un apparecchio d’azzardo è un unicum nel mondo. Questo fa sì che il nostro paese sia molto indietro su questo settore e spero che il legislatore capisca che serve una deregolamentazione“. lp/AGIMEG