Caserta, gestivano racket slot con sostegno clan Belforte. Cassazione conferma custodia cautelare

La Seconda Sezione Penale ha confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti degli esponenti di un sodalizio – vicino al clan Belforte del casertano – per intestazione fittizia di beni, tentata estorsione aggravata e illecita concorrenza con violenza e minaccia, tutti reati aggravati dall’agevolazione a associazione mafiosa. Gli esponenti del sodalizio, pur sottoposti dal 2012 a una serie di misure di prevenzione patrimoniale, avevano continuato a gestire attraverso dei prestanome delle aziende di noleggio delle slot. Le macchine poi “venivano distribuite, mediante imposizioni, a numerosi esercizi commerciali del territorio di Maddaloni”. Alcuni collaboratori di giustizia hanno dichiarato che il sodalizio gestiva in regime di monopoli “l’installazione di apparecchiature elettroniche da gioco, sotto il controllo e con la protezione delle organizzazioni camorristiche del territorio”. Parte dei proventi delle attività veniva quindi trasferito al clan “quale corrispettivo della protezione assicurata nell’imporre l’installazione delle apparecchiature stesse”. lp/AGIMEG