Gioco online, inchiesta Reuters: Malta nel mirino per aver rilasciato licenze ad operatori senza adeguate misure su riciclaggio ed evasione

Malta finisce sotto inchiesta per i controlli sugli operatori di gioco cui aveva rilasciato licenza: tra il 2012 e il 2014 si sarebbero verificate non poche falle, e l’ente regolatore – all’epoca la LGA, oggi sostituita dalla MGA – non sarebbe stata in grado di garantire misure adeguate su riciclaggio e evasione. A denunciare i buchi è un’inchiesta condotta da Reuters basata sulle rivelazioni – e sulle mail – di un ex dipendente dell’ente regolatore, Valery Atanasov (licenziato nel 2015 per insubordinazione, ma sulla vicenda è in corso un processo). In sostanza, Atanasov era uno dei dipendenti incaricati di effettuare i controlli sui server di gioco degli operatori con licenza maltese. Il sistema di controllo utilizzato all’epoca – sistema modificato un paio di anni fa – si basava sui “seals”, in sostanza le apparecchiature informatiche venivano sigillate e catalogate, le varie componenti quindi non potevano essere sostituite se non rompendo i sigilli. Questo sistema consentiva quindi di effettuare dei controlli mirati, qualora ci fosse il sospetto di irregolarità, e chiaramente costituiva un requisito inderogabile per ottenere e conservare la licenza. Dallo scambio di alcune mail tra Atanasov e alcuni operatori di gioco (o mail in cui Atanasov veniva messo in copia) emerge che alcuni sistemi informatici non sarebbero stati sigillati, a volte anche per anni. In alcuni casi, erano gli stessi operatori a sollecitare il rispetto delle regole, temendo di poter perdere la licenza. Ma Atanasov ha anche spiegato che in più occasioni – chiamato a mettere i sigilli – aveva constatato che alcuni operatori utilizzavano delle apparecchiature informatiche differenti da quelle comunicate all’ente regolatore, in un caso c’erano addirittura 11 server di gioco totalmente sconosciuto alla LGA. Atanasov si era rifiutato allora di mettere i sigilli, e gli operatori avrebbero reagito inviando dei reclami alla LGA. Secondo quanto ha riferito l’uomo, l’ente regolatore invece di sanzionare gli operatori, avrebbe inviato a lui delle lettere di richiamo, e infine lo avrebbe licenziato: Atanasov non aveva un ruolo dirigenziale e non spettava a lui decidere se un server dovesse essere sigillato o meno. Joseph Cuschieri, presidente dell’attuale MGA, ha spiegato che venivano utilizzati anche altri sistemi di controllo “che garantivano una sicurezza maggiore di qualunque sigillo fisico” per scongiurare fenomeni di riciclaggio e evasione fiscale. La Commissione Europea ha declinato ogni commento, per Sven Giegold, euro-deputato tedesco e esponente della commissione di inchiesta su riciclaggio e evasione, le mail mostrate da Atanasov “fanno nascere serie preoccupazioni”. gr/AGIMEG