Doppio esposto della Stanleybet alla Commissione Europa ed un’importante Procura italiana. Oggetto la Legge di Bilancio “discriminatoria” e la mancata accettazione della proposta di pagare l’imposta unica in Italia dal 2016

Il mercato dei giochi chiude il 2019 con un doppio botto di fine anno.  La Stanleybet ha infatti presentato due esposti, uno alla Commissione Europea ed uno presso un’importante Procura italiana. Agimeg ha appreso la doppia notizia, durante i consueti auguri di fine anno, dall’ufficio legale della Stanleybet. Si tratta di esposti che potrebbero avere un forte impatto sul mercato. Nella giornata di ieri è stato presentato un esposto alla Commissione Europea su leggi e previsioni, contrarie al Diritto dell’Unione, contenute nella Legge di Bilancio appena approvata. Secondo quanto appreso da Agimeg, la compagnia di Liverpool ha presentato l’esposto lamentando una nuova discriminazione subita dalla Stanleybet. La discriminazione in questione riguarda il blocco dei pagamenti  per gli operatori privi di concessione italiana. Se applicata alla compagnia, fanno sapere le fonti di Liverpool, già discriminata dal mancato accesso alle gare per l’ottenimento delle concessioni statali, implicherebbe una violazione sia del Diritto dell’Unione sia della Costituzione Italiana. La norma introdurrebbe, secondo la Stanleybet, una inaccettabile disparità di trattamento tra operatori italiani e quelli esteri che, secondo la compagnia, integra gravi profili di violazione della nostra Costituzione. E non finisce qui. Sempre attraverso fonti della compagnia che preferiscono rimanere anonime, Agimeg ha appreso di un secondo esposto, notificato questa mattina presso una importante Procura italiana. L’esposto riguarda la mancata accettazione, da parte delle autorità italiane, dell’offerta della Stanleybet, formulata tre anni e mezzo fa,  di pagare le tasse in Italia. Il 30 giugno del 2016, data di termine delle concessioni per le scommesse, la compagnia aveva infatti formulato la proposta di iniziare a pagare l’imposta unica nel nostro Paese. lp/AGIMEG