Scommesse: ADM rinuncia a contenzioso per accertamenti fiscali fino al 2010 su imposta unica

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha rinunciato al contenzioso per accertamenti fiscali nei confronti delle agenzie di scommesse estere che hanno raccolto gioco in Italia negli anni compresi tra il 2007 e il 2010. La decisione consente dunque l’annullamento in autotutela degli accertamenti fino al 2010 e interrompe così l’azione dei contenziosi aperti – in particolare con il bookmaker inglese Stanleybet – e di recupero di circa 50 milioni di euro, tra tasse e sanzioni, in 800 diversi procedimenti tributari. In assenza di provvedimenti in tal senso, sottolinea il documento, le Commissioni Tributarie avevano manifestato la possibilità di emettere “sentenze sfavorevoli” con presumibile condanna alle spese.
Per gli anni successivi al 2011, e dunque per la possibile richiesta delle tasse arretrate al bookmaker anziché al gestore del centro, ADM ha invece comunicato ai propri uffici di essere in attesa del rilascio di un parere in merito da parte dell’Avvocatura dello Stato. Lo scorso mese di febbraio infatti una sentenza della Corte Costituzionale, interpellata dalla Commissione Tributaria di Rieti, aveva stabilito che è legittimo tassare i titolari di centri scommesse collegati a società senza concessione, ma che le imposte non possono essere calcolate sull’attività precedente all’entrata in vigore della norma introdotta dalla legge di Stabilità 2011. Secondo i giudici costituzionali, “non è ravvisabile alcuna irragionevolezza nell’assoggettamento ad imposta del ricevitore operante per bookmaker sfornito di concessione”. lp/AGIMEG