Pozzolo (Luiss Business School): “Lotta all’illegalità, consapevolezza dei giocatori e norme chiare alla base del gioco pubblico”

E’ in corso presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica l’evento Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia, organizzato da Luiss Business School in collaborazione con Ipsos. Durante l’evento viene presentato il secondo rapporto Luiss Business School-Ipsos sul Mercato del gioco in Italia.

A spiegare il report anche Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati Regolati della Luiss Business School: “Il mercato dei giochi è un mercato strettamente regolamentato dallo Stato attraverso le concessioni al fine di tutelare l’interesse pubblico, tra i quali spiccano la garanzia della sicurezza pubblica, la fornitura di giochi legali e controllati, contrasto al gioco illegale e tutela dei minori delle fasce più deboli della popolazione. La selezione dei concessionari avviene tramite procedure aperte, competitive e non discriminatorie nonostante ci siano degli ovvi vincoli da rispettare.

“Guardando i dati del settore c’è stato un parziale recupero dopo la caduta del 2020 e 2021. La spesa del gioco fisico elè ritornata ai livelli pre-pandemia, mentre quella dell’online ha avuto una vera e propria impennata. Ovviamente se la spesa cresce aumentano i fatturati delle società di gioco e le entrate per l’erario, come dimostrano i dati. La struttura del settore dei giochi è fortemente concentrata poiché le prime 10 imprese fatturano più dei due terzi del fatturato complessivo. Nonostante ciò il grado di concorrenza è molto elevato”.

Ha proseguito Pozzolo: “La gran parte dei giocatori sono animati da spirito ricreativo (43%) seguito da coloro attratto dall’incertezza e dalla sfida (35%), infine il 22% sono persone che sovrastimano le possibilità di vincita. Il 4% dei giocatori pensa che il gioco sia un modo facile per fare soldi e infatti sono molto probabilmente coloro che giocano inconsapevolmente, mentre nel gruppo di ‘Altri giocatori’ rientra il 96%”.

“La spesa del gioco illegale può essere stimata in 1,9 miliardi di euro e la perdita per l’erario ammonta a 1 miliardo. I dati dimostrano che i giocatori consapevoli però giocano anche nel gioco nel circuito illegale, quindi è evidente la necessità di una campagna informativa in grado di fare capire le differenze tra gioco legale e illegale”.

“Il gioco oggi sembra essere una normale attività di svago per la maggior parte dei giocatori. Il settore è maturo ed ha un impatto economico rilevante. Indubbiamente c’è una percentuale di giocatori inconsapevoli, ma è una percentuale molto bassa. Si può dire che il sistema delle concessioni stia funzionando bene. Tre punti principali su cui intervenire: lotta all’illegalità, consapevolezza dei giocatori e stabilizzazione del quadro normativo. Su questo ultimo punto siamo di fronte alla necessità di un riordino che preservi le caratteristiche del regime concessorio e garantisca una stabilità normativa anche a livello territoriale e, infine, riprenda una regolare messa a bando delle concessioni”.

“In sintesi, il settore dei giochi può contribuire a raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico. I concessionari possono avere un ruolo di interlocuzione attiva. Crediamo che sarebbe utile una maggiore collaborazione per avere più dati sull’analisi quantitativa del fenomeno della ludopatia. Crediamo che un atteggiamento proibizionistico e paternalistico nei confronti del gioco ha effetti negativi e la prima conseguenza è lo spostamento dei giocatori sui canali illegali”.

ac/AGIMEG