“Sono un imprenditore che realizza e gestisce sale da gioco — bowling — spazi gioco per bambini, con la presenza di apparecchi senza vincita in denaro, destinate ad un pubblico giovane e familiare. Non ho scelto di inserire nella mia attività il gioco d’azzardo distribuito dallo Stato. Ho appreso dai mezzi di stampa che vi state preoccupando per la situazione in cui si trovano le sale Local Area Network (LAN) e vi state attivando con ADM e le commissioni parlamentari preposte al fine di chiedere chiarimenti in merito alla mancanza di una normativa specifica che permetta l’esercizio di tali attività. Chiedo il vostro aiuto per chiedere a ADM anche per il nostro settore che utilizza apparecchi senza vincita in denaro una normativa che permetta alle aziende che operano di continuare a lavorare senza doversi sobbarcare gli onerosi costi che sono dettati dalle norme entrate in vigore a maggio 2021″. Così Powergame Italia Srl si è rivolta ai Parlamentari riguardo la vicenda che sta coinvolgendo le sale LAN ed eSports.
“La nostra attività richiede continui investimenti e come tutti i settori abbiamo la necessità che il nostro sviluppo sia supportato dalle norme non che ne sia da queste limitato, ciò al fine di creare impresa e posti di lavoro in un settore di puro intrattenimento. Stiamo uscendo da una situazione di crisi generata dalla pandemia e ora ci ritroviamo ad affrontare onerosi costi di certificazione e omologa, senza capirne il reale motivo. Diversi pareri legali espressi su tale problematica hanno segnalato che l’estensione del regime autorizzatorio previsto per gli apparecchi di intrattenimento senza vincita in denaro (apparecchi “comma 7”) agli apparecchi da esports installati nelle sale LAN introdurrebbe un regime autorizzatorio che non ha precedenti in nessuna altra giurisdizione a livello mondiale. Le normative di certificazione sono identiche a quelle esistenti per gli apparecchi con vincita in denaro, questo per evitare che tali apparecchi possano essere utilizzati per il gioco d’azzardo. La direzione di ADM, in audizione alla Commissione di inchiesta sul gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico, accennò ai cosiddetti apparecchi “comma 7” (cioè quelli che consentono, attraverso l’inserimento di monete di praticare gioco senza vincita in denaro) come macchine potenzialmente sfruttabili per il gioco d’azzardo illegale, per cui ADM aveva disposto una nuova certificazione di idoneità”, ha aggiunto.
“Da maggio 2021 abbiamo una nuova normativa che ha obbligato tutti noi operatori, in una prima fase con termine del 30 aprile 2022, a “autocertificare” che tutti gli apparecchi esistenti rispondano alla normativa vigente e, in una seconda fase con termine dicembre 2022, a omologare tali apparecchi utilizzando uno degli enti omologatori nominati da ADM. Di seguito potete trovare qualche esempio di apparecchio “comma 7″: CALCIOBALILLA, BILIARDO, FLIPPER, KIDDIE RIDE, GICHI ELETTROMECCANICI”, continua.
“Non capiamo come questi apparecchi possano essere utilizzati per il gioco d’azzardo. Come nel caso delle sale LAN anche il nostro settore necessita di una normativa che permetta agli operatori di continuare l’attività senza l’obbligo di una certificazione con omologa degli apparecchi senza vincita in denaro. Forse è arrivato il momento che anche la nostra Nazione abbia le stesse possibilità di offrire il medesimo intrattenimento di tutti gli altri Paesi Europei”, ha concluso.
La lettera ha già avuto i primi riscontri, con la risposta di alcuni politici che hanno assicurato che si occuperanno della questione. cdn/AGIMEG