Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016) ad Agimeg: “La proroga delle concessioni nella legge di Bilancio conferma la politica del ‘rimando’ che sta attuando lo Stato”

“Se lo Stato ha deciso di inserire una proroga delle attuali concessioni scommesse in legge di Bilancio, vuol dire che da qui alla fine dell’iter passerà. Ma a mio giudizio prima lo Stato dovrebbe fare una ricognizione del mercato: chi vuole entrare entra, inserendosi in un ambito di concessione, avendo così un’opportunità in attesa di una gara che molto probabilmente non sarà emanata entro il termine del 30 settembre 2018. La proroga dicono che sia breve, ma non è possibile che sia di un solo anno. L’impressione è che questa situazione venga girata al nuovo Parlamento eletto dopo le elezioni del prossimo anno”. E’ questo il punto di vista, raccolto da Agimeg, di Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, che chiede per tutti “un unico contratto stipulato con lo Stato. Se si volesse mettere lo Stato nelle condizioni di non avere sanzioni dal punto vista comunitario, a questo punto sarebbe logica una ricognizione, mentre in questo momento la legge parte falsa prima ancora di essere approvata: il termine del 30 settembre del prossimo anno è esclusivamente indicativo e non perentorio. E’ una politica del rimando: il nuovo Parlamento dovrà abrogare la legge e farne un’altra. Invece lo Stato – prosegue Ughi – deve contare su una rete contrattualizzata per poterla avere sotto controllo, quindi è meglio che tutti siano censiti con le stesse regole, anche per un discorso di fede pubblica nei confronti del cittadino. Senza contare che la proroga priverebbe lo Stato di un ulteriore gettito erariale”, ha concluso Ughi. cr/AGIMEG