Gioco legale, Faggiani (ANCI) ad Agimeg: “Dopo lockdown serve riordino giochi. Tassazione su alcuni giochi ha raggiunto livelli insostenibili. Decreto dignità va rivisto”

“Con la ripartenza del mercato del gioco dopo la chiusura forzata a causa dell’emergenza coronavirus, c’è la forte volontà di rilanciare un progetto di riordino del gioco pubblico. Ci auguriamo che quanto prima venga assegnata la delega ai giochi in modo da poter avere un’interlocuzione diretta con il Governo, per giungere ad un riordino che possa portare ad un nuovo codice del gioco”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Domenico Faggiani, responsabile nazionale Anci per le problematiche da gioco d’azzardo, a seguito dell’incontro del coordinamento nazionale, del quale fanno parte i rappresentanti delegati delle varie Anci regionali, sulle problematiche relative al settore del gioco pubblico. Nel corso della discussione sono emersi diversi punti chiave da cui ripartire per creare un’unica cornice normativa e regolamentare. “Riteniamo che debba essere ridotta e riqualificata tutta l’offerta di gioco e che dunque non ci si concentri solamente su alcuni prodotti di gioco”, ha affermato Faggiani. “Allo stesso tempo serve un codice che riveda la tassazione del settore, che per alcuni prodotti ha raggiunto livelli non più sostenibili. Inoltre servono norme che consentano di affrontare la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo. Rivendichiamo nuove risorse che non possono essere reperite aumentando la tassazione sui giochi”.
Un altro tema caldo è quello della lotta all’illegalità. “Serve un più efficace contrasto all’illegalità. Nei giorni scorsi il direttore generale di ADM, Marcello Minenna, ricordava che il gioco illegale muove cifre comprese tra 8 e 11 miliardi di euro, un fiume di risorse che potrebbero essere destinate in parte alla prevenzione e cura delle dipendenze, in parte ai Comuni, che sono in prima fila nella tutela della salute del cittadino. Tra l’altro servirebbero per consentire che i Comuni siano ancor più attrezzati nel contrasto all’illegalità. Ad oggi possiamo contare su 50 milioni di euro all’anno da ripartire tra le varie regioni, troppo poco per la prevenzione”. Faggiani ricorda come “i controlli nella lotta all’illegalità da parte di ADM e delle forze dell’ordine ci sono già – abbiamo anche apprezzato il regolamento sottoscritto tra i Monopoli di Stato e Carabinieri, Polizia e GdF – ma vanno ancor più rafforzati, così come vanno inasprite le sanzioni per i reati connessi al gioco illegale”.
Nel corso dell’incontro odierno si è parlato anche di totem e ctd, collegati a operatori esteri. “A questo proposito ho segnalato il fatto che nella relazione del Ministero dell’Interno sull’attività della DIA si parli della necessità di una regolamentazione condivisa sul tema a livello UE. Un coordinamento a livello europeo è infatti imprescindibile e come ANCI, seguendo le norme sul diritto allo stabilimento nei Paesi UE, predisporremo un documento per farci portatori di queste problematiche”.
Per Faggiani il gioco illegale si batte anche con “una forte campagna mediatica di sensibilizzazione dei consumatori. Chi gioca su canali non autorizzati commette reato e allo stesso tempo non ha le garanzie di vincita che avrebbe su un sito legale. La discussione su questo aspetto andrebbe ampliata, ma il problema è che la campagna non può essere portata avanti dagli operatori legali, che devono sottostare alle misure introdotte dal Decreto Dignità sul divieto di pubblicità di giochi e scommesse. A questo riguardo tuttavia occorre dire che fare informazione è cosa ben diversa dal fare pubblicità. Mi auguro che si possa arrivare a creare questa sensibilizzazione nei consumatori”.
Quello che serve, per il responsabile nazionale Anci per le problematiche da gioco d’azzardo, è “una cornice in cui collocare leggi regionali e comunali. Nel documento approvato nella Conferenza unificata del settembre 2017 ci sono molti elementi utili da cui ripartire. Come ANCI intendiamo ripartire con iniziative che coinvolgano il Governo, per sollecitare la ripresa del dibattito in Parlamento. Ad oggi possiamo già contare su uno stretto rapporto con ADM, avviato da oltre 1 anno, ma serve un riordino che sia condiviso da Stato, regioni, enti locali, concessionari e filiera del gioco”.
“Dopo la pausa estiva – ha concluso Faggiani – ci siamo dati di nuovo appuntamento per tirare ulteriormente le fila e per approfondire alcuni temi che merita considerazione, come le leggi regionali particolarmente restrittive, come quella del Piemonte, o situazioni paradossali in cui nella stessa regione o nella stessa provincia vi sono fasce orarie e regolamenti diversi tra Comune e Comune”. cr/AGIMEG