DIA, relazione al Parlamento: Frosinone e Latina infiltrazioni criminali su scommesse, videopoker e bingo. Rieti e Viterbo “sicure”

La zona di Latina “costituisce uno snodo per i collegamenti tra le Province di Roma, Napoli e Caserta”, e gli appartenenti alla camorra hanno deciso di spostarsi qui “per sottrarsi ai controlli, continuando così a gestire le attività illecite sui limitrofi territorio di origine”. Insomma, per i sodalizi campani la provincia di Latina “è la naturale area di espansione per i traffici illeciti, nonché per il riciclaggio e il reimpiego di capitali acquisiti illecitamente”. Lo scrive la Direzione Investigativa Antimafia, nella relazione sulle attività svolte nel secondo semestre, sottolineando che i clan hanno investito in particolare “nel circuito agroalimentare e della ristorazione, nonché nelle sale da gioco” Nella provincia di Frosinone, è stata riscontrata la presenza di “espressioni” di clan camorristici di origine casertana, “ma con un’influenza anche della delinquenza organizzata romana”. Nella relazione si ricorda che “Riscontri investigativi hanno nel tempo evidenziato gli interessi dei Casalesi, dei Misso, dei Mazzarella anche nel settore del gioco, attraverso il riciclaggio di denaro in settori quali il bingo, la raccolta delle scommesse sportive e ippiche , i videopoker e le cosiddette newslot”. A tal proposito si ricorda che nel 2017 sono stati sequestrati 5 esercizi in cui erano istallati apparecchi da società riconducibili a soggetti indagati nell’operazione ‘Ndrangames che ha colpito il clan potentino Martorano Stefanutti, collegato con la ‘ndrangheta crotonese. Gli indagati avevano agevolato le consorterie in questione “nell’illecita raccolta delle scommesse online attraverso apparecchiature elettroniche collegate a siti esteri”, oltre che attraverso newslot e totem non autorizzati dai Monopoli. La provincia di Rieti “non risulta allo stato particolarmente interessata dalla presenza di sodalizi qualificati”. Riscontrata comunque la presenza di diversi sodalizi, romani, del Sud Italia, e di origine straniera che non hanno manifestato interessi particolari per il settore del gioco. Discorso analogo anche per la provincia di Viterbo. lp/AGIMEG