Def, convenzione contro il match fixing e ddl Semplificazioni: la settimana politica sui giochi

Arriva il Def e, per quanto riguarda il settore del gioco, ricorda gli interventi contenuti nella legge di Bilancio. La Camera ratifica in via definitiva la convenzione di Magglingen contro il match fixing, e la settimana prossima discuterà il ddl Semplificazioni di Carla Ruocco. Questo testo prevede una serie di agevolazioni per le imprese dei piccoli comuni, escluse però sale da gioco e agenzie di scommesse. Cade la copertura economica dal preu delle slot, adesso si fa ricorso alle maggiori entrate che garantirà la trasmissione telematica dei corrispettivi. Mentre continua il pressing dei 5 Stelle contro il settore, Vincenzo Spadafora, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani, chiede dei “cantieri sociali” per sottrarre i giovani alle deviazioni pericolose. La Commissione Cultura della Camera conduce un ciclo di audizioni di Leghe e Associazioni sportive e si parla anche delle sponsorizzazioni e del divieto di pubblicità. Il Commissario UE Elżbieta Bienkowska, infine, affossa definitivamente il progetto di direttiva quadro europea per il settore del gioco.

Def 2019, nella bozza anche gli interventi sui giochi introdotti con la legge di Bilancio

Si parla anche di giochi nel Def 2019. La bozza infatti riassume gli interventi fiscali della Legge di Bilancio e del Decreto Fiscale e le misure di semplificazione fiscale. All’interno vengono quindi elencati gli interventi previsti nel settore dei giochi attraverso l’ultima legge di Bilancio. Ecco il testo contenuto nel Def 2019 che Agimeg ha potuto visionare: “Viene disposto l’incremento, a decorrere dal 1 gennaio 2019, dell’1,35 per cento e dell’1,25 per cento delle aliquote del prelievo erariale unico (PREU) applicabili, rispettivamente, agli apparecchi cosiddetti new slot e video-lottery. Inoltre è aumentata l’aliquota dell’imposta unica sui giochi a distanza (dal 20 al 25 per cento del margine lordo, ossia della differenza fra raccolta e premi restituiti ai giocatori), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (dal 18 al 20per cento) e a distanza (dal 22 al 24 per cento) e sulle scommesse simulate (dal 20 al 22 per cento)”.

Match-fixing, approvata con voto unanime alla Camera la Convenzione Magglingen

“Questa ratifica rispetto alle manipolazioni in campo sportivo è esattamente dentro il nostro pensiero sullo sport come elemento educativo e fondativo della nostra società. Ma anche uno sport con regole certe e definite”. E’ quanto ha detto alla Camera il deputato Roger De Menech del Partito Democratico durante la votazione della Convenzione Magglingen. “Il provvedimento contiene misure repressive contro la corruzione e il riciclaggio in un mondo dello sport, dove sono cresciuti gli interessi economici. Un mondo interessato anche dal ricco mercato delle scommesse. Serviva uno strumento per potenziare la cooperazione internazionale. Saranno introdotte nel nostro ordinamento specifiche sanzioni pecuniarie per reati di frode nelle competizioni sportive”, ha aggiunto Paolo Formentini di Lega – Salvini Premier. Riccardo Olgiati del M5S ha ricordato che: “l’esposizione mediatica degli eventi sportivi e la loro crescita hanno favorito un’incremento degli interessi economici legati ai risultati di alcuni eventi sportivi ed incentivato lo sviluppo di nuove attività lecite ed illecite. Sono emersi così negli anni due fenomeni: il moltiplicarsi delle tipologie delle scommesse sportive disponibili, talvolta in assenza di un controllo efficace da parte delle autorità competenti, e lo sviluppo del mercato illegale capace di offrire margini di rendimento elevati. La Convenzione riunisce tutte le misure repressive per un’efficace lotta della manipolazione delle competizioni sportive, accrescendo la cooperazione internazionale”. “In materia di scommesse sportive e di manipolazioni la cooperazione internazionale è fondamentale. Un Paese da solo non riesce a contrastare questo fenomeno. Oggi facciamo un passo decisivo che permetterà al Governo di attuare delle misure come quelle sulle scommesse su competizioni sportive di minori che credo siano necessarie e condivise”, ha detto Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La Camera ha approvato con voto unanime, con 405 favorevoli, il disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, di esecuzione della Convenzione del Consiglio di Europa contro la manipolazione delle competizioni sportive fatta a Magglingen il 18 settembre del 2014.

Il testo a febbraio era stato già approvato in prima lettura dal Senato, e ha ricevuto pertanto oggi il via libera definitivo. La Convenzione e la legge di ratifica contengono anche alcune previsioni che riguardano il settore dei giochi. In particolare, il ddl di ratifica introduce i reati in materia di frode in competizioni sportive, esercizio abusivo di gioco o di scommessa e giochi d’azzardo esercitati a mezzo di apparecchi vietati. Si introduce la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per reati di frode in competizioni sportive e di esercizio abusivo di giochi e scommesse modulando le relative condanne a seconda che siano relative a delitti o di contravvenzioni. E ancora, si prevede la confisca penale, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo di delitti di frode in competizioni sportive o di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli viene indicata come l’autorità responsabile per la regolamentazione delle scommesse sportive.

Match-fixing, Formentini (Affari Esteri): “Interessi economici legati a risultati sportivi incentivato sviluppo di attività illecite, Convenzione UE valido strumento di prevenzione e repressione”

“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, fatta a Magglingen nel settembre 2014, in occasione della XIII Conferenza dei Ministri dello sport degli Stati membri del Consiglio d’Europa, è intesa a prevenire, individuare e combattere le partite truccate e la manipolazione delle competizioni sportive. L’espressione ‘manipolazioni di competizioni sportive’ fa riferimento non soltanto agli incontri e alle competizioni in cui si confrontano due atleti o due squadre, né alla sola manipolazione del risultato finale di una competizione sportiva ma, più in generale, a tutte le possibili modifiche intenzionali e irregolari dello svolgimento del risultato di una competizione sportiva volte a interferire, in tutto o in parte, con il carattere imprevedibile della competizione stessa, per ottenere un indebito vantaggio personale o in favore di terzi”. E’ quanto ha detto in Assemblea alla Camera durante la discussione del disegno di legge “Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, fatta a Magglingen il 18 settembre 2014″, approvato dal Senato, Paolo Formentini, Relatore per la III Commissione. “L’accresciuta commercializzazione degli eventi sportivi – ha aggiunto – e la loro esposizione mediatica hanno favorito, specie a partire dagli anni Duemila, un consistente incremento degli interessi economici legati ad alcuni risultati sportivi e incentivato lo sviluppo di nuove attività lecite e anche illecite. In questo contesto generale si segnalano due fenomeni peculiari: in primo luogo, il moltiplicarsi delle tipologie di scommesse offerte a volte in assenza di un controllo efficace da parte delle autorità competenti, così da favorire la diffusione di scommesse più facili da influenzare e di forme di manipolazione più difficili da scoprire; in secondo luogo, lo sviluppo di un consistente mercato illegale che offre agli utenti margini di rendimento particolarmente elevati, in grado di attirare le organizzazioni criminali interessate alla manipolazione delle competizioni sportive su cui sono effettuate le scommesse, al fine di ricavare profitti grazie ad esse, riciclando in tal modo denaro di provenienza illecita. Occorre rilevare che alcuni rilevanti profili del fenomeno corruttivo in ambito sportivo sono già oggetto di convenzioni sulla criminalità organizzata e sulla corruzione, rispettivamente la Convenzione delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata transnazionale e la Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione. Tali Convenzioni, tuttavia, – ha detto – non considerano espressamente i casi di manipolazione delle competizioni sportive che esulano dal contesto della criminalità transnazionale o dalla nozione di corruzione in senso proprio. La manipolazione delle competizioni sportive, inoltre, può essere attuata attraverso pratiche non riconducibili alla Convenzione penale sulla corruzione del 1999 del Consiglio d’Europa, così come le scommesse illegali e i profitti che derivano dalla manipolazione dei risultati sportivi non necessariamente rientrano nell’ambito di applicazione della Convenzione sul riciclaggio del 2005. La Convenzione in esame, quindi, associa, sul piano del contenuto, tutti i potenziali soggetti che operano nella lotta alle manipolazioni de quibus, cioè autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse. In tal senso, i Governi sono sollecitati ad adottare misure idonee, anche di natura legislativa, per indurre, ad esempio, le autorità di controllo sulle scommesse sportive a contrastare le frodi anche limitando e sospendendo la possibilità di effettuare scommesse o limitando, in caso di necessità, l’accesso agli operatori coinvolti e il blocco dei flussi finanziari tra questi ultimi e i consumatori. Le organizzazioni sportive sono, invece, invitate a dotarsi di regole più stringenti contro la corruzione, nonché a prevedere sanzioni e misure disciplinari per i casi di violazione, oltre a principi di buona governance. La Convenzione in esame rappresenta uno strumento ad hoc in grado di riunire tutte le misure preventive e repressive per un’efficace lotta alla manipolazione delle competizioni sportive, potenziando, nel contempo, il profilo della cooperazione internazionale. Quanto al contenuto, il testo convenzionale si compone di un preambolo e 41 articoli, suddivisi in nove capi dedicati a scopo, principi guida e definizioni, prevenzione, cooperazione e altre misure, scambio di informazioni, diritto penale sostanziale, cooperazione in materia di applicazione della normativa, giurisdizione, procedura penale, misure di applicazione della normativa, sanzioni e misure, cooperazione internazionale giudiziaria in altri ambiti, verifica dell’attuazione e disposizioni finali”, ha concluso. Durante la discussione del disegno di legge, il relatore per la II Commissione (Giustizia), deputato Roberto Turri ha ricordato: “Io mi soffermerò sui contenuti del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica ed esecuzione della Convenzione, che si compone di sette articoli. In particolare, segnalo che gli articoli 1 e 2 del disegno di legge prevedono rispettivamente l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizioni sportive. In particolare, per quanto riguarda l’esecuzione, l’obbligo scatta a partire dalla data di entrata in vigore della Convenzione stessa, previsto nell’articolo 32, paragrafo 4, decorsi tre mesi dalla ratifica dei cinque Stati firmatari, dei quali tre membri del Consiglio d’Europa. Gli articoli da 3 a 5 introducono disposizioni di adeguamento dell’ordinamento nazionale alle previsioni della Convenzione. Si tratta di limitati interventi relativi a: individuazione dell’autorità nazionale competente per la regolamentazione delle scommesse sportive, in attuazione dell’articolo 9 della Convenzione; la previsione della confisca penale obbligatoria, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo di delitti di frode in competizioni sportive e/ o di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, in attuazione dell’articolo 25 della Convenzione; la previsione della responsabilità amministrativa degli enti in caso tali reati siano commessi a loro vantaggio, in attuazione degli articoli 18 e 23 della Convenzione. Le restanti parti – ha detto – della Convenzione si ritiene non necessitano di adeguamento in quanto il nostro ordinamento prevede già misure di prevenzione delle frodi sportive e forme di cooperazione tra le società sportive e le autorità pubbliche e di regolamentazione e persegue penalmente le condotte di frode nelle competizioni sportive attraverso le fattispecie di reato previste dalla legge n. 401 del 1989. Per i profili che necessitano di adeguamento, l’articolo 3 del disegno di legge dà attuazione nel nostro ordinamento all’articolo 9 della Convenzione, che invita gli Stati a identificare un’autorità responsabile per la regolamentazione delle scommesse sportive e per l’applicazione di misure di contrasto alle manipolazioni delle competizioni. L’autorità competente viene individuata, dal legislatore, nell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Si ricorda, infatti, che l’Agenzia, in veste di amministrazione dei monopoli, è garante della legalità e della sicurezza in materia di gioco e svolge funzioni di controllo sulla produzione e vendita di tabacchi, al fine di assicurare il regolare afflusso delle imposte. In particolare, nel comparto dei giochi l’Agenzia provvede alla verifica della regolarità del comportamento degli operatori e al contrasto dei fenomeni di gioco illegale. L’articolo 4 dà, invece, attuazione all’articolo 25 della Convenzione che richiede agli Stati Parte di adottare le misure legislative necessarie a consentire il sequestro e la confisca di beni, dei documenti e degli strumenti utilizzati per commettere reati o dei profili dei reati, anche attraverso l’aggressione a beni di valore equivalente a tali profitti. A tal fine, il disegno di legge disciplina la confisca, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, con l’inserimento nella legge n. 401 del 1989 di un nuovo articolo 5-bis. Il provvedimento – ha aggiunto – prevede che in caso di condanna o patteggiamento per uno dei delitti previsti dalla legge il giudice debba ordinare la confisca penale e, se questa non è possibile, ordinare la confisca di beni di valore equivalente a quelli che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato e di cui il reo ha la disponibilità, anche indirettamente o per interposta persona. L’articolo 5 introduce nel decreto legislativo n. 231 del 2001 la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per reati di frode in competizioni sportive e di esercizio abusivo di giochi e scommesse, dando così attuazione all’articolo 23 della Convenzione. In particolare, il disegno di legge inserisce un nuovo articolo, 25-quaterdecies, nel catalogo di reati che costituiscono il presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, prevedendo specifiche sanzioni pecuniarie per la commissione dei reati di frode nelle competizioni sportive e di scommesse illecite. Inoltre, il comma 2 dell’articolo 5 prevede, per la sola condanna relativa a delitti, l’applicazione delle sanzioni interdittive per l’ente, previste dall’articolo 9 del decreto legislativo n. 231 del 2001. L’articolo 6 del disegno di legge prevede che si dia attuazione alle disposizioni della legge di ratifica con le risorse disponibili a legislazione vigente, senza nuovi oneri per la finanza pubblica. L’articolo 7, infine, prevede l’entrata in vigore della legge il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale”, ha concluso.

Convenzione Magglingen, Servizio Studi “Occorre confermare che l’ADM potrà regolare le scommesse senza nuovi costi per lo Stato”

Occorre conferma “la possibilità per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli di esercitare i compiti di Autorità per la regolazione delle scommesse utilizzando le risorse già ad essa assegnate”. Lo chiede il Servizio Bilancio nella nota di lettura che accompagna il ddl di ratifica e esecuzione della Convenzione di Magglingen sul match fixing. Il Servizio sottolinea inoltre che serve una “conferma circa la sostenibilità degli impegni riguardanti la cooperazione internazionale tra gli Stati a fini investigativi e processuali in conformità agli strumenti nazionali e internazionali vigenti, ai sensi dell’art. 26 della Convenzione”. Inoltre, “andrebbero acquisiti elementi volti a confermare che le spese di missione per la partecipazione al “Comitato di follow-up” potranno essere sostenute nell’ambito degli attuali stanziamenti di bilancio. Tra tali elementi andrebbero indicati il numero dei rappresentanti che parteciperanno alle riunioni del Comitato e la presumibile frequenza annua delle riunioni”.

Giorgetti (Sott. Pres. Cons. Ministri): “Fieri di approvare la convenzione di Magglingen”

“Siamo fieri di approvare definitivamente la convenzione di Magglingen: il voto dell’Italia è decisivo per l’entrata in vigore in Europa delle misure di contrasto alle scommesse e al gioco illegali, in tutte le sue forme. L’introduzione della confisca di tutti i beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato è una misura fondamentale per dare finalmente un segnale concreto per sconfiggere le frodi e le scommesse sportive illecite”. Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti sulla Convenzione di Magglingen approvata oggi dalla Camera.

Bienkowska (UE): “La Commissione non proporrà alcuna direttiva quadro o codice di condotta paneuropeo per il settore del gioco”

“La Commissione riconosce le gravi conseguenze sociali e sanitarie del problema del gioco e incoraggia gli Stati membri a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori. Alcuni rischi sono stati affrontati nella Commission Recommendation del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e dei giocatori dei servizi di gioco online e per la prevenzione dei minori dal gioco online. Inoltre, tutti gli Stati membri dell’UE sono parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei minori, che sancisce la protezione dei bambini dalla violenza, compresi i rischi relativi all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) come il gioco d’azzardo. Poiché non esiste una normativa UE specifica per settore sul gioco, gli Stati membri sono liberi di regolamentare le attività di gioco purché siano in linea con le norme sul mercato interno stabilite dal trattato e interpretate dalla Corte di giustizia dell’UE. Le norme sul gioco, compresi i regolamenti sulle scommesse e la tutela dei consumatori, variano quindi tra gli Stati membri dell’UE, così come la situazione sul campo per quanto riguarda il numero e la proliferazione delle scommesse e degli stabilimenti di gioco”. Questa la risposta del Commissario europeo per il mercato interno, Elzbieta Bienkowska, all’interrogazione dell’europarlamentare Ana Miranda (Verts/ALE) sul settore delle scommesse in Spagna. “La Commissione non ritiene di proporre alcuna direttiva quadro o codice di condotta paneuropeo in relazione ai servizi di gioco in questa fase. Analogamente, la Commissione non ha effettuato una valutazione della raccomandazione sulla protezione dei consumatori e dei minori dei servizi di gioco online”, ha concluso

Ddl Semplificazioni, via libera in Commissione, il testo arriverà in Aula lunedì

La Commissione Finanze della Camera ha licenziato ieri il ddl Disposizione per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale, e ha conferito mandato alla relatrice Carla Ruocco (M5S), a riferire di fronte all’Assemblea. L’approdo del testo in Aula è previsto per lunedì prossimo.

Ruocco ha ricordato che sul testo si sono espresse “la Commissioni Affari costituzionali con parere favorevole con osservazione, la Commissione Giustizia con parere favorevole, la Commissione Cultura con parere favorevole, la Commissione Ambiente con parere favorevole, la Commissione Attività produttive con parere favorevole, la Commissione Lavoro con parere favorevole, la Commissione Affari sociali con parere favorevole, la Commissione Politiche dell’Unione europea con parere favorevole e la Commissione parlamentare per le questioni regionali con parere favorevole. La Commissione Trasporti non si esprimerà sul provvedimento, mentre la Commissione Bilancio si esprimerà per l’Assemblea”.

Il ddl accorda alcune agevolazioni a determinate categorie di esercenti che operano nei comuni con meno di 20mila abitanti e che decidono di ampliare la propria attività. Dalla norma vengono escluse però alcune attività, tra cui sale scommesse, e sale slot e vlt. Per la copertura economica, il testo prevedeva originariamente di inasprire il prelievo su slot e videolottery; durante l’esame in Commissione è stato tuttavia approvato l’emendamento di Alberto Gusmeroli (Lega) che fa ricorso alle maggiori entrate provenienti dalla trasmissione telematica dei corrispettivi. Questo intervento garantirà 5 milioni di euro per il 2020, 10 milioni per il 2021, 13 milioni per il 2022 e 20 milioni a decorrere dal 2023.

In Gazzetta Ufficiale la delega ai giochi del sottosegretario all’economia e alle finanze Alessio Mattia Villarosa

Nella Gazzetta Ufficiale dell’11 aprile è stato pubblicato il decreto del 22 marzo 2019, “Determinazione dei compiti da delegare al Sottosegretario di Stato on.le Alessio Mattia VILLAROSA”, con il quale viene assegnata al sottosegretario al Mef Alessio Mattia Villarosa, tra le altre, la delega ai giochi. Nell’articolo 2 viene specificato che il sottosegretario di Stato è delegato a trattare, in coerenza con gli specifici indirizzi definiti dal Ministro e in accordo con gli onorevoli Laura Castelli e Massimo Garavaglia, le questioni relative a “giochi di competenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli; conciliazione vita-lavoro del Ministero dell’economia e delle finanze e gender budgeting; contrasto all’evasione fiscale internazionale; l’incremento dell’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronico. Il Sottosegretario di Stato on. dott. Alessio Mattia Villarosa è parimenti delegato a trattare, in coerenza con gli specifici indirizzi definiti dal Ministro, le questioni relative a: monitoraggio dei tempi di attuazione, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, della normativa vigente attraverso la normazione secondaria; profili finanziari delle politiche di coesione interna ed europea”. Villarosa sarà delegato a rispondere, per le materie di competenza, in coerenza con gli indirizzi specifici del Ministro, alle interrogazioni a risposta scritta nonché ad intervenire presso le Camere, in rappresentanza del Ministro, per lo svolgimento di interrogazioni a risposta orale e per ogni altro intervento che si renda necessario nel corso dei lavori parlamentari, secondo le direttive del Ministro”.

Gervasi (DIA Milano): “Le mafie hanno un forte interesse nel gioco legale”

“Tutte le mafie hanno un forte interesse nel gioco legale: per fare soldi e per ripulirli. Acquisiscono attività commerciali, impongono le loro slot per controllare i territori o le manomettono. È un settore in cui è necessario mantenere alta la guardia”. Lo ha detto il colonnello Giovanni Gervasi della Direzione Investigativa Antimafia di Milano nel corso del ciclo di incontri organizzati dalla Regione Lombardia nell’ambito del progetto Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione.

Endrizzi (M5S): “Se l’azzardo legale non esistesse, per le Mafie bisognerebbe inventarlo”

“Se l’azzardo Legale non esistesse, per le Mafie bisognerebbe inventarlo. Esse riciclano nelle attività legali i proventi illegali e ne ricavano altri. Ma il danno sociale va oltre questo fenomeno. Stiamo educando una generazione all’infelicità di attendere un Jackpot anziché al piacere del risultato per merito. Ne soffre il nostro sistema paese, e tanti tantissimi cittadini e famiglie”. E’ quanto il senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi ha aggiunto al suo intervento alla conferenza “Gioco d’azzardo: l’impatto sui giovani e sulla società” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Fornaro (Leu) chiede 100 milioni l’anno alle vlt per salvare gli ulivi dalla Xylella

Aumentare il prelievo sulle videolottery per contrastare la Xylella, il batterio che da anni ha colpito gli ulivi pugliesi, e che minaccia di diffondersi anche in altre Regioni. Lo chiede l’on. Federico Fornaro (Leu) con un emendamento al decreto legge che detta Disposizioni urgenti per il rilancio dei settori agricoli in crisi e per l’emergenza nello stabilimento Stoppani, di Cogoleto. La proposta di modifica prevede un incremento di aliquota dello 0,5%, e punta a reperire 100 milioni l’anno già a partire dal 2019. Queste risorse serviranno a finanziare le attività previste dal Piano di intervento per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare nei territori colpiti dalla Xylella previsto dal decreto 13 febbraio 2019 del Ministero delle politiche agricole alimentari.

Gallo e Silvestri (M5S) su dichiarazioni Tommasi (AIC): “Giusto che la pubblicità delle scommesse stia alla larga dal mondo dello sport”

“Siamo soddisfatti delle parole del Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, contro la piaga dell’azzardo pronunciate nel corso dell’audizione in commissione Cultura”. E’ quanto dichiarano i deputati del M5S, Luigi Gallo e Francesco Silvestri, rispettivamente Presidente della Commissione Cultura alla Camera e Vicecapogruppo del Movimento. “L’azzardo non è un gioco e, come tale, è giusto che la pubblicità stia alla larga dal mondo dello Sport, che ha tutt’altri valori nel suo Dna. Le parole di Tommasi evidenziano la bontà della scelta di vietare la pubblicità, compiuta con il Decreto Dignità. Anche noi, come il presidente dell’Aic, avvertiamo l’esigenza di sensibilizzare sui danni prodotti dall’azzardopatia. In questi anni siamo stati invasi da pubblicità su scommesse sportive e gioco online, che hanno fatto aumentare l’azzardopatia, in particolare tra i minori. Bene che il messaggio degli atleti vada in tutt’altra direzione”, concludono i parlamentari M5s.

Ghirelli (Lega Pro): “Nel settore delle scommesse ci sono buchi legislativi. E’ necessario un lavoro di coordinamento tra Governo, magistratura e istituzioni”

“Mi ritengo un’esperto nel campo delle scommesse e credo che il problema siano i siti illegali che lavorano off-shore e che riescono a trovare delle falle nel sistema e dei buchi legislativi. E’ necessario quindi un lavoro di coordinamento tra Governo, magistratura e istituzioni. Bisogna inoltre evidenziare la differenza tra scommesse legali e mercato illegale. Con le limitazioni al gioco legale aumenta l’illegale. Il problema è più complesso di quello che immaginiamo. Il calcio è a un punto critico”. E’ quanto ha detto Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, in audizione in Commissione Cultura alla Camera.

De Servio (a.d. Lega Serie A): “Se si vogliono vietare le scommesse è un conto altrimenti non bisogna negare la possibilità di pubblicizzare”

“Siamo contro le ludopatie. Ma parte dei contratti che gli atleti partono dal presupposto che le squadre avevano quegli introiti. Mi sembra importante arrivare ad un punto decisivo: è il Governo italiano che ha venduto le licenze perchè si potesse scommettere sullo sport. Quei soldi non verranno risparmiati, verranno investiti con altri operatori internazionali. I grandi portali digitali che si sono già attrezzati per intercettare quei flussi attraverso campagne social che riusciranno ad aggirare il divieto. E’ corretto il punto, ma sbagliato lo strumento. Con il Governo stiamo cercando di trovare un meccanismo. Nessuno è perchè le ludopatia non vengano combattute, ma lo strumento che è stato adottato da questo Governo non risolve il problema lo sposta soltanto. Se si vogliono vietare le scommesse è un conto ma sennò non bisogna negare la possibilità di pubblicizzarle. Questo è il tema principale. Il punto fondamentale del nostro messaggio è che se c’è una Serie A forte è più forte anche tutto il movimento. Non possiamo continuare a pensare di essere l’ombellico del mondo. Il nostro confronto è a livello internazionale. A maggio la UEFA deciderà il nostro futuro. Tutte le squadre si stanno attrezzando per capire come orientarsi. Con meno ricavi alla Serie A ci sono meno soldi per tutti”. E’ quanto ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato per la Lega nazionale professionisti Serie A, in audizione in Commissione Cultura alla Camera. “Mi associo a quanto detto sulle scommesse che vanno maggiormente regolamentate. E’ già in corso una riflessione su questo. Abbiamo offerto al Governo il nostro contributo alla Serie A. Si sta cercando di creare un danno anche a livelli economici al nostro calcio nazionale”, ha aggiunto Mauro Balata, presidente della Lega Nazionale Professionisti B del calcio italiano.

Tommasi (Pres. Associazione Calciatori): “Favorevoli al divieto di pubblicità delle scommesse per tutelare i più giovani”

“Già lo scorso anno avevamo fatto presente alla Commissione riunita il problema delle infiltrazioni mafiose nel calcio e avevamo chiesto di non quotare le partite dei dilettanti, ma è una cosa che non possiamo fare noi come sistema calcio, deve venire dalle istituzioni. Sul tema della pubblicità, com associazione calciatori siamo favorevoli al divieto di pubblicità delle scommesse”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente dell’Associazione italiana Calciatori, Damiano Tommasi, in audizione in Commissione Cultura alla Camera sull’ordinamento sportivo. “Conosciamo le esigenze della Lega di Serie A e delle società, ma come atleti siamo vicini alle campagne contro le ludopatie e al di là delle storture che crea al nostro interno questo problema delle scommesse sportive, il messaggio che i nostri atleti danno come esempio di valori si sposa con il fatto di abolire la possibilità. Noi saremo anche per andare oltre – ha aggiunto Tommasi – ovvero per incentivare la pubblicità negativa, come è per il fumo e per tutte le cose che sono pericolose per i nostri ragazzi”.

Furgiuele (Lega): “Scommesse sportive solamente su gare di Serie A e B per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata nelle categorie inferiori”

“Non pensate che alla luce dei tanti eventi di cronaca malavitosa, che hanno caratterizzato l’ambito delle scommesse in categorie di Lega Pro fino alle Serie inferiori, non si possa considerare l’opportunità di abolire le scommesse sul calcio in questo mondo, perché proprio qui ci sono stati oltre 1.500 casi di penetrazione della malavita negli ultimi due anni. Perché allora non mantenere le scommesse sportive solamente per la Serie A e la Serie B, dove possono essere controllate?”. E’ quanto chiede l’on. Domenico Furgiuele (Lega) in audizione in Commissione Cultura alla Camera sull’ordinamento sportivo.

Tuzi (M5S) in audizione alla Camera: “Primi in Europa a togliere l’azzardo dal mondo dello sport”

“In Italia 1,5 milioni di persone ha problemi con il gioco. La Lega di Serie A non è solo la decima industria italiana, ma anche un esempio per i bambini, un presidio di territorialità: mi aspetto proposte concrete che contemplino il fatto che eravamo il primo Paese d’Europa a giocare d’azzardo, ora invece siamo i primi a togliere l’azzardo dal mondo dello sport, bene che sia così per tutti i ragazzi che rischiavano cadere in questo baratro”. E’ quanto ha detto l’on. Manuel Tuzi (M5S) in audizione in Commissione Cultura alla Camera sull’ordinamento sportivo

Belotti (Lega): “Le Leghe dovrebbero mettere un freno alle scommesse”

“Sappiamo che per le società le scommesse sono una grossa entrata, ma c’è un aspetto sociale che deve essere tenuto in considerazione, perchè le squadre rappresentano un simbolo. In termini sportivi, nelle categorie inferiori, dove i giocatori hanno stipendi bassissimi, la possibilità che vengano manipolati i risultati è molto alta. Lo abbiamo visto in Seria A, figuriamoci nelle categorie inferiori. Le stesse Leghe dovrebbero mettere un freno alle scommesse”. E’ quanto ha detto il relatore Daniele Belotti (Lega) in audizione in Commissione Cultura alla Camera.

De Servio (a.d. Lega Serie A): “Il divieto di pubblicità previsto dal Decreto Dignità ci danneggia per almeno un centinaio di milioni. Speriamo si possa continuare ad avere pubblicità di maglia e a bordo campo”

“Il nostro è un sistema industriale che deve avere pari dignità come tutti gli altri, perchè paghiamo tasse per oltre un miliardo. Deve essere governato come tale. Al momento pesiamo all’interno del nostro mondo per il solo 12%, questo ci penalizza. La delega che avete sul tavolo è una sfida importantissima. Non si può continuare a pensare che il calcio di Serie A sia il bancomat di tutto il movimento. Paghiamo al sistema il 10%, circa 150 milioni di euro all’anno. Abbiamo un limite che è legato al tema del betting. Il divieto di betting ci penalizza per circa un centinaio di milioni. Tutti conosciamo quali possono essere le problematiche legate il gioco compulsivo. Con il Decreto Dignità danneggerete le nostre squadre in un contesto internazionale. Le nostre squadre infatti non potranno competere per comprare un giocatore perchè gli verrà precluso l’accesso a dei fondi che oggi sono a disposizione delle altre squadre internazionale. E’ un danno evidente, stiamo discutendo di questi meccanismi con il Governo. Vorremmo che le squadre possano almeno sulla maglia e a bordo campo avere la possibilità di continuare ad effettuare la pubblicità di scommesse. Non dobbiamo essere ipocriti questo è un sistema in cui lo Stato ha ricavi significativi. Nel sistema francese riescono a fare un prelievo dalla cifra investita a vantaggio di tutto il sistema, lì si possono recuperare le risorse necessarie, non penalizzando le nostre squadre. Posso capire il divieto di pubblicità in televisione usando testimonial che abbassano delle difese. Ma se io vi dicessi che in Italia esistono 14 marchi di scommesse non sapreste individuarli. Altro esempio il prelievo imposto per i servizi di sicurezza negli stadi”. E’ quanto ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato per la Lega nazionale professionisti Serie A, in audizione in Commissione Cultura alla Camera.

Spadafora (sottosegr. Pres. CdM): “Sul gioco necessario creare i “cantieri sociali” per tutela giovani”

“Il tema del gioco d’azzardo l’ho affrontato spesso in passato soprattutto come garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Devo dire che la situazione è ancora di emergenza. Il testo che presentiamo oggi dà un quadro sociale e culturale del fenomeno. Servono interventi normativi pensando alla complessità del tema. E’ necessario creare sul territorio luoghi culturali di partecipazione per i ragazzi, dei “cantieri sociali” di partecipazione per sottrarli a devianza pericolose. Le normative sono state nel settore del gioco, ma non è stato toccato l’argomento dal punto di vista sociale”. E’ quanto dichiarato da Vincenzo Spadafora, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani, in occasione del convegno “Gioco d’azzardo: l’impatto sui giovani e sulla società presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Nell’occasione è stato presentato il libro “Azzardopatia Profili civili e penali del gioco d’azzardo patologico” a cura degli avvocati Rita Tuccillo e Roberta Mencarelli.

Endrizzi (M5S): “Stop alla pubblicità non favorisce l’illegale. Con la diminuzione del Pil cresce la propensione al gioco”

“I governi delle legislature precedenti hanno riconosciuto il problema del gioco d’azzardo patologico, ma si sono limitati a considerare, in termini di danno, unicamente il contrasto alle patologie e alle mafie, quasi come se questi fossero fenomeni estranei e che l’azzardo fosse solo un gioco. Anzi, l’azzardo di Stato doveva esser una specie di antidoto alla ludopatia ed è stato affidato ai Monopoli il compito di promuovere il gioco legale con precisi atti normativi. Come quando sono stati indotti nuovi giochi dopo il terremoto dell’Aquila. La città non è stata ricostruita ma sono aumentati i malati d’azzardo. I Sert ci dicono che i malati di gioco sono sempre di più e provengono quasi tutti dal settore legale”.

E’ quanto dichiarato dal senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi, che coordina i commissari impegnati nell’indagine sull’influenza e controllo criminali sulle attività connesse al gioco nelle sue varie forme in occasione del convegno “Gioco d’azzardo: l’impatto sui giovani e sulla società” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“La Commissione Antimafia – prosegue Endrizzi – ci dice inoltre che grazie all’azzardo gli incassi delle mafie sono aumentati. Nei primi anni ‘30 l’azzardo era vietato in quasi tutto il territorio, almeno per i giochi che portano alle puntate seriali. Era confinato in luoghi molto limitati come i casinò. Il gioco “più lento” era invece più distribuito sul territorio. Nel tempo il gioco con puntate seriali è uscito da certi confini attraverso l’introduzione di nuovi giochi e campagne pubblicitarie sempre più aggressive. La filiera dice di portare dieci miliardi alle casse dello Stato, ma non dice mai dove le prende. Molti dati ci portano a correlare con certezza che con il diminuire del PIL aumenta la propensione al gioco d’azzardo, che colpisce soprattutto le famiglie con i redditi più bassi. Se le perdite nette in azzardo, circa 19 miliardi l’anno, fossero riportate in consumi di base, lo Stato avrebbe un ritorno immediato in termini di Iva di circa 4 miliardi. A questi vanno aggiunti i costi sociali e giudiziari. Il procuratore nazionale antimafia De Raho ha individuato nell’azzardo la frontiera dell’antimafia. Credo che contro l’azzardo sia necessario agire con decisione ma con gradualità e consequenzialità, intervendo sulla domanda, non incentivando il gioco. Lo step successivo è il contrasto all’illegalità, e poi si può passare all’operazione di limitare l’offerta. Perché con questo ordine? In presenza di una domanda consolidata nei decenni esiste il pericolo che il gioco finisca nel settore illegale. Se l’azzardo legale non esistesse, per le mafie bisognerebbe inventarlo: non è vero che lo stop alla pubblicità possa favorire il gioco illegale. Bisogna uscire da questo paradosso. L’impegno del governo sul tema si basa su stop alla pubblicità, sulla trasparenza delle società che lo offrono, con le slot solo in luoghi ben definiti, non certo i bar, sull’utilizzo della tessera sanitaria con nuovi limiti di spesa e tracciabilità del denaro, oltre a distanze minime dai luoghi sensibili. Qualcosa è stato già fatto da questo Governo, come la diminuzione del payout come disincentivo al gioco e il divieto della pubblicità. Il programma Smart inoltre permetterà a partire da luglio ai comuni di controllare il gioco nel territorio. A breve arriverà la tessera sanitaria”

Fregolent (Lega): “Manca una legge nazionale sul gioco che normi aperture, distanziometri ed orari”

“A fronte delle iniziative dei sindaci con specifiche ordinanze e regolamenti, manca una legge nazionale che vada a normare le aperture in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Un giocatore d’azzardo patologico rovina sé stesso e il tessuto familiare, il fenomeno è in espansione e va fermato. È una battaglia che ha fatto sul territorio il comitato dei sindaci del distretto di Pieve di Solgo e che, ora, il territorio trevigiano mi ha chiesto di portare in Parlamento. Perché venga approvato in tempi breve servirà un forte sostegno di tutta la comunità trevigiana”. Lo afferma la senatrice Sonia Fregolent che, come anticipato da Agimeg, lo scorso 18 febbraio ha presentato un disegno di legge per una normativa “unica” in Italia su distanziometri e orari per il settore del gioco, che aspetta ora di essere incardinata nella commissione competente.

Il disegno di legge, nato con la consulenza del Gruppo di Lavoro sulla Ludopatia dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana si pone, tra le varie finalità, di prevenire i costi sociali dovuti ai disturbi da gioco d’azzardo tutelando le fasce più deboli della popolazione. “La presentazione di un progetto di legge nazionale fa parte di un percorso che abbiamo intrapreso per mettere in campo tutto ciò che è possibile a contrasto del fenomeno della ludopatia. A livello di enti locali abbiamo fatto davvero tutto il possibile, serve ora che i decisori nazionali – Governo e Parlamento – si facciano carico con responsabilità del problema. Va al più presta sanata la ferita che vede lo Stato italiano basare una parte consistente del proprio bilancio sugli introiti derivanti dal gioco d’azzardo legale. Diciamo basta alle speculazioni di Stato sulla pelle dei più deboli”. Lo afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, come riporta TrevisoToday. Nel 2015 gli utenti in cura al Ser.D. per gambling nella provincia di Treviso erano 310, nel 2018 sono stati 354.