Decretone, Cardia (Acadi): “Continui aumenti della tassazione mettono a rischio la stabilità del settore”

“Questa associazione porta nelle casse dello Stato circa il 70% del gettito generato dai giocatori, quindi 7 dei 10 miliardi che l’Erario incassa dai giochi” lo ha detto Geronimo Cardia, presidente di Acadi, intervenendo nelle audizioni che sta svolgendo la Commissione Lavoro del Senato, nell’ambito dei lavori sul decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza.
“Il settore” ha proseguito Cardia, “conta 78mila imprese, 60mila punti vendita, 7mila impiegati presso le concessionarie e diverse decine di migliaia impiegate nell’intera filiera”. E poi riferendosi ai continui aumenti di pressione fiscale (lo stesso decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza ricorre a un aumento del preu) : “Il comparto del gioco legale sta ricevendo diversi aumenti di tassazione che sta cercando di rispettare diligentemente, per realizzare gli obiettivi dei vari Governi che si sono succeduti nel tempo”. Ha sottolineato quindi che nel caso delle slot l’aliquota sia passata dal 13,5 al 21,6%, “è sostanzialmente raddoppiata”, per le vlt “l’aumento è ancora più evidente, dal 2 a oltre il 7% per le vlt. Non sono semplici aumenti di tariffe come avviene sulle sigarette, perché incidono sul margine che percepiscono gli operatori. E questo mette in crisi la stabilità della filiera, e quindi del braccio armato sul territorio per contrastare l’illegale. Lo ha sottolineato lo stesso servizio Bilancio del Senato a maggio del 2018, quindi prima degli aumenti decisi con Decreto Dignità, Legge di Bilancio e adesso decreto per reddito di cittadinanza e quota 100”.