Decreto Fiscale: oggi il voto della Camera. Ecco tutti gli interventi e le novità per il settore dei giochi

Dopo la fiducia approvata ieri, la Camera voterà oggi pomeriggio il decreto Fiscale, sono caduti così gli emendamenti presentati in occasione del passaggio in Aula, restano in piedi invece gli ordini del giorno che verranno votati sempre nelle prossime ore. Il provvedimento passerà quindi all’esame del Senato in seconda lettura. Il testo è quello licenziato dalla Commissione Finanze della Camera, e per quanto riguarda il settore dei giochi sono poche le modifiche di rilevo apportate, nella maggior parte dei casi sono state effettuate infatti delle correzioni formali. Il testo del Governo prevedeva il lancio della lotteria degli scontrini, un ennesimo inasprimento fiscale sul AWP e VLT (per le prime il PREU passerà dal 21,6 al 23%, per le seconde dal 7,9 al 9%), la proroga delle concessioni bingo e scommesse e il rinvio delle due gare, lo slittamento del lancio sul mercato delle slot da remoto, il pensionamento dell’albo Ries e l’arrivo del Registro Unico degli operatori di gioco, il blocco dei pagamenti in favore degli operatori senza concessione, la creazione di un fondo da 100mila euro presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per finanziare i controlli contro il gioco illegale. La modifica più importante apportata dalla Commissione riguarda lo slittamento della lotteria degli scontrini: inizialmente sarebbe dovuta partire a gennaio, arriverà invece solamente il 1° luglio. Adesso si prevede inoltre che. Nel caso in cui l’esercente si rifiuti di acquisire il codice della lotteria, il consumatore potrà segnalarlo all’Agenzia delle Entrate, le segnalazioni serviranno a svolgere le analisi di rischio sull’evasione. Per i bandi del Bingo e delle scommesse – che secondo il decreto verranno pubblicati rispettivamente entro il giungo 2020 e il dicembre 2020 – viene arricchita la formula sulla responsabilità dei concessionari. Viene introdotta infatti la formula della “responsabilità in vigilando e in eligendo” sulle filiere di riferimento, in sostanza le concessionarie dovranno vigilare sull’operato dei soggetti che compongono la filiera,e saranno responsabili se stringeranno rapporti con operatori non affidabili. Tutto questo per prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose nel settore dei giochi. Per quanto riguarda il Registro unico degli operatori dei giochi – che sostituisce il Ries, albo per i soli operatori degli apparecchi – un emendamento approvato in Commissione prevede vengano iscritti anche i produttori e i proprietari degli apparecchi senza vincita in denaro, e gli esercenti che li istallano. Una leggera modifica anche per il blocco dei pagamenti – la misura che impone a banche e istituti finanziari di congelare tutti i trasferimenti di denaro in favore degli operatori senza concessione che offrono giochi in Italia, soprattutto online. Adesso si specifica che a sanzionare i trasgressori – le banche e gli istituti di credito, appunto – sarà l’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente. Quattro invece gli ordini del giorno sui giochi che verranno votato nel pomeriggio. Gli on. Bellucci, Meloni, Osnato (FdI) chiedono al Governo di destinare una quota del 10 per cento dei maggiori introiti derivanti dall’aumento del PREU alla prevenzione e cura delle dipendenze patologiche e all’attività di contrasto. Ianaro (M5S) impegna il Governo a valutare l’opportunità di intervenire, attraverso l’emanazione di provvedimenti successivi, anche normativi, in materia di disciplina dei giochi leciti, tenendo in considerazione le misure di prevenzione contenute nel documento approvato dalla Conferenza Unificata. Buratti (PD) impegna il Governo a esplicitare che, nell’ambito dei requisiti per l’iscrizione al Registro unico, il possesso delle licenze di Pubblica Sicurezza sia richiesto solamente per i giochi per i quali la normativa di settore lo esiga. D’Attis (FI) impegna il Governo ad adottare iniziative riguardo il preventivo controllo da parte delle questure sulla affidabilità e la condotta dei soggetti che possono essere assunti dalle imprese del settore del gioco. lp/AGIMEG