Confcommercio: “Riaperture, in settimana arrivano nuove date”

Al via la settimana che porterà il Governo a definire il cronoprogramma delle nuove riaperture: dal wedding allo sport, dai ristoranti al chiuso all’allentamento del coprifuoco ai centri commerciali nei weekend. Tra i settori che chiedono a gran voce la ripartenza c’è quello dei matrimoni, che il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, ha provato a rassicurare: “il Governo ci sta lavorando e sulla base dell’andamento dei contagi presto daremo una data”.

E lo stesso vale per lo sport, dove sono ancora in stand-by piscine al chiuso e palestre: “già in settimana ci saranno cabine di regia con il Cts per dare date a questi settori”, ha detto Gelmini. Per il wedding le Regioni puntano a ripartire già dal primo giugno con linee guida che prevedono banchetti all’aperto, ospiti rigorosamente distanziati e mascherina per tutti. Ma una data più probabile è quella del 15 giugno. Il via libera alle piscine al chiuso potrebbe invece avvenire prima. Per quanto riguarda ristoranti al chiuso, caffè al bancone e prolungamento del coprifuoco (alle 23 o alle 24 a seconda di quale linea prevarrà nel Governo) le novità potrebbero scattare già da lunedì 17 maggio, ma nella maggioranza non c’è accordo e il premier Draghi dovrà quindi trovare una sintesi come è accaduto per le riaperture del 26 aprile scorso.

La disfida del caffè al banco

Intanto è tornata la zona gialla in quasi tutta Italia, ma non per i bar. Nel senso che rispetto alla zona gialla “classica” stavolta non è possibile consumare al banco (salvo se il pubblico esercizio abbia tavoli all’aperto), come conferma una circolare emessa il 24 aprile dal Ministero dell’Interno (qui il link in pdf). Immediata la reazione di Fipe-Confcommercio, che dopo aver sottolineato che “introduce una limitazione ulteriore che non esiste nel Dpcm del 2 marzo, al quale l’ultimo decreto fa riferimento”, sottolinea che “il divieto di consumazione al banco è privo di fondamento giuridico e sanitario. Se il governo non vuole contraddire se stesso, dovrebbe chiarire una volta per tutte e in maniera inequivocabile che bere un caffè al banco e mangiare un croissant è possibile e, con il giusto distanziamento interpersonale, privo di rischi. Ci aspettiamo che si metta subito mano ad un intervento che ristabilisca la possibilità di consumare al banco”. Con la circolare si mette al bando “un consumo pratico, veloce e sicuro particolarmente apprezzato dai consumatori anche per la sua economicità”.

Ogni due settimane un “check” sul provvedimento

Facendo un passo indietro, va rilevato che le proteste delle Regioni non hanno sortito effetto, almeno per ora. Per il decreto sulle riaperture c’è stata infatti la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Le Regioni erano tornate a chiedere di portare il coprifuoco alle 23 e di permettere di lavorare ai pubblici esercizi anche nei locali interni, ma respingendole l’Esecutivo ha precisato che sul provvedimento verrà fatto un check ogni due settimane a tutte le misure. Il primo sarà a metà maggio. A confermarlo lo stesso stesso ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini: “il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, modificando periodicamente nel dl sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”. Sul tavolo delle richieste delle Regioni c’erano anche le riaperture del settore del wedding e delle piscine al chiuso, oltre alla ripresa degli allenamenti individuali nelle palestre già dal 26 aprile. Di rilevante c’è il fatto che è “saltata” la riapertura dei centri  commerciali nei fine settimana contrariamente a quanto previsto dalle bozze, che indicavano la possibilità di  aprire i centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture  analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio. cdn/AGIMEG