Camera: Decreto fiscale, votata la fiducia

La Camera, con 429 sì, ha votato la questione di fiducia, posta dal Governo, sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

“Per contenere gli effetti della pandemia e della conseguente crisi economica, sono state introdotte importanti misure”. Tra queste, “il differimento al 31 marzo 2022 dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi nel settore sport; la definizione della lotteria degli scontrini, uno strumento che noi – continuiamo a ribadire – non deve essere buttato via, né deve essere stralciato perché è un’incentivazione alla moneta elettronica ma anche un contrasto all’evasione, che noi abbiamo sempre promosso e ribadito, anche con la presentazione di risoluzioni in Commissione finanze, finalizzate a introdurre estrazioni istantanee a partecipazione automatizzata alla lotteria attraverso l’App IO”, ha sottolineato Gian Mario Fragomeli (PD).

Due gli ordini del giorno in cui si fa riferimento alla lotteria degli scontrini:

La Camera, premesso che: il provvedimento all’esame reca misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili; all’articolo 5, in particolare, sono contenute numerose disposizioni urgenti in materia fiscale: dalle risorse destinate alla copertura delle spese di gestione amministrativa e attribuzione dei premi della lotteria dei corrispettivi alla sostituzione della disciplina sul patent box, per arrivare al Fondo per l’incentivazione della mobilità a basse emissioni; riteniamo che in un momento di crisi così profonda per tutte le attività produttive, sia necessario individuare metodi sempre più utili di ausilio; il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con una perdita di quasi 10 miliardi di euro. Con un calo di oltre il 36 per cento rispetto al 2019. Nei due anni dell’esplosione del virus, gli albergatori, ad esempio, hanno perso 24 miliardi di euro di guadagni; i dati sono stati diffusi dal Centro Studi di Federalberghi nel preconsuntivo diffuso in occasione delle stime sulle prossime festività natalizie. La situazione di difficoltà è generalizzata. La scorsa stagione invernale è stata completamente azzerata, meeting e congressi sono ancora soggetti a limitazioni. Nonostante i segnali positivi che si sono registrati durante la seconda parte dell’estate, soprattutto nelle località di vacanza (che si rivolgono principalmente alla domanda italiana), continua a prevalere una situazione di seria difficoltà per le imprese alberghiere e della ristorazione; ricordiamo che sono ancora molte migliaia i Bonus Vacanze da spendere e in scadenza a dicembre (misura alquanto deficitaria quella prevista dal decreto Rilancio dell’aprile 2020); le imprese turistico-ricettive e della ristorazione, inoltre, che sono state tra quelle maggiormente colpite dalla pandemia, devono sostenere costi ingenti per la gestione della componente immobiliare, costi che hanno continuato a gravare sui bilanci anche durante i periodi in cui i ricavi sono stati azzerati; per attenuare il peso di tali oneri, sarebbe necessario prorogare l’esenzione dal pagamento dell’IMU ed estendere il credito d’imposta per la locazione degli immobili destinati all’attività d’impresa, impegna il Governo a prevedere, in uno dei prossimi provvedimenti all’esame, misure atte ad attenuare gli oneri dei costi fissi delle imprese turisticoricettive e della ristorazione, prorogando fino al primo semestre 2023 esonero della seconda rata IMU e credito d’imposta affitti e introducendo ulteriori misure che possano dare sollievo alle imprese stesse.

 9/3395/22. Trancassini, Zucconi (FdI).

La Camera, premesso che: il provvedimento all’esame reca misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili; all’articolo 5, in particolare, sono contenute numerose disposizioni urgenti in materia fiscale: dalle risorse destinate alla copertura delle spese di gestione amministrativa e attribuzione dei premi della lotteria dei corrispettivi alla sostituzione della disciplina sul patent box, per arrivare al Fondo per l’incentivazione della mobilità a basse emissioni; riteniamo che in un momento di crisi così profonda per tutte le attività produttive, sia necessario individuare metodi sempre più utili di ausilio; registriamo, infatti, il disagio di alcune particolari categorie di imprenditori agrari che non sono riusciti ad usufruire del contributo perequativo previsto dal decreto Sostegni, perché le imprese agricole non sempre sono in grado di determinare il peggioramento del risultato economico d’esercizio tra il 2020 e il 2019; com’è noto, il solo riferimento al risultato reddituale indicato nella dichiarazione dei redditi renderebbe di fatto non fruibile la misura per le imprese agricole che dichiarano il reddito agrario che, per definizione, è un reddito medio ordinario, impegna il Governo a prevedere in uno dei prossimi provvedimenti all’esame, al fine di rendere il cosiddetto contributo perequativo previsto dal decreto sostegni concretamente applicabile alle imprese agricole titolari di reddito agrario, l’aggiunta al Testo unico delle imposte sui redditi di una specifica che faccia riferimento alla differenza tra l’ammontare dei corrispettivi e l’ammontare degli acquisti ai fini IVA.

9/3395/23. Osnato (FdI).

cdn/AGIMEG