Carmelo Mazza (CEO Betaland) ad Agimeg: “#siriparte, la nuova tassa dello 0,3% non graverà sui nostri punti ma sarà assorbita da noi”

Carmelo Mazza, Ceo di OIA Services, titolare del marchio Betaland, commenta ad Agimeg il DPCM che di fatto sospende l’attività di sale giochi, scommesse e bingo almeno fino al prossimo 14 giugno: “Non posso pensare che il rischio elevato per le agenzie e le sale giochi dipenda dall’alta frequentazione: sfido chiunque a ricordare assembramenti negli ultimi anni presso agenzie e corner. Credo che dietro vi sia una scelta di natura esclusivamente moralista, antistorica nel tempo in cui viviamo, concentrata su un unico settore con una virulenza che non si ricordava da molti anni. Stiamo vivendo, nel 2000, un pezzo di cieca furia ideologica del ‘900. Mi auguro che siano solo gli ultimi colpi di coda del sogno dello Stato etico, sogno che certamente non vanta grandi conquiste per l’umanità”. “Dobbiamo essere consapevoli – continua – e certamente come operatori lo siamo, che il gioco ha risvolti particolari e va maneggiato con molta attenzione. Tuttavia, vorrei ricordare che l’aumento dell’offerta, che adesso ci viene rimproverato come un peccato originale, non è stato scelto da concessionari o gestori spregiudicati, ma voluto esplicitamente dal legislatore dal 2006 in poi per incrementare il gettito erariale. Il paradosso del moralismo di oggi è che se sei maggiorenne puoi comprare superalcolici nei supermercati senza badare ai rischi delle dipendenze da alcol; invece, se vuoi piazzare una scommessa da 2 euro su una partita della Bundesliga non puoi farlo in agenzia perché sarebbe, secondo alcuni, pericoloso”. Il settore del gioco e delle scommesse potrà resistere fino a metà giugno? “Il settore è in sofferenza, soprattutto per la filiera distributiva. Questo ritardo di un mese per le possibili riaperture si somma, infatti, al ritardo nell’erogazione dei sostegni previsti. Il fatto che le banche non abbiano concesso prestiti per via dei propri codici etici è particolarmente grave, un ulteriore danno ai piccoli imprenditori del settore. Faccio fatica a pensare che questo fosse lo spirito delle misure di aiuto alle imprese previsto dal legislatore. Come concessionari, noi di OIA Services stiamo cercando di essere vicini alla nostra rete in tutti i modi, con l’informazione e con iniziative di sostegno diretto ai conti economici: per esempio abbiamo predisposto un kit gratuito che invieremo agli esercenti con materiale necessario per le protezioni di clienti e dipendenti e presto lanceremo altri progetti per ridurre costi ed incrementare ricavi. Ma soprattutto – rivela Mazza – abbiamo deciso che l’incremento dello 0,3% sulla raccolta delle scommesse sportive non graverà in alcun modo sui punti vendita, ma sarà assorbito da noi”. E a proposito di questa nuova tassazione per il settore delle scommesse, il Ceo di Betaland ha ricordato come “il gioco storicamente ha finanziato lo sport, dal Totocalcio in poi. Successivamente si è passati a forme di sponsorizzazione su base volontaria: anche noi in passato abbiamo sponsorizzato con grande passione l’Orlandina basket di Capo d’Orlando, il comune più piccolo d’Europa ad avere una squadra in Serie A. Ora si va di nuovo nella direzione di salvaguardare lo sport tramite la fiscalità generale. Il fatto è che tassazione e rappresentanza devono andare di pari passo. Come imprenditore posso anche accettare di pagare più tasse per sostenere maggiormente lo sport, ma vorrei vedere contemperato nell’interesse generale anche il mio interesse di contribuente ed operatore economico. Invece, non confrontandosi con il settore, il nostro legislatore moralista a volte compie degli evidenti errori come quello di ritornare alla distorsiva tassazione sulla raccolta delle scommesse, anomalia che pensavamo aver messo definitivamente da parte”. Il futuro del settore per Mazza passa da un nuovo associativismo: “Siamo arrivati a questo punto con un settore del gioco molto debole. Bisogna valutare se non sia arrivato il momento di abbandonare l’idea di salvarsi da soli e, invece, costruire un tessuto associativo robusto. Ci sono buoni esempi di associazioni che hanno acquisito forza e credibilità, ma scontiamo ancora anni in cui settore non aveva la capacità di agire in maniera coordinata e associata. Vedo soprattutto in queste settimane tanti gestori che vogliono farsi vedere e fare sentire la propria voce con forza. Lo trovo giusto e doveroso e ho profondo rispetto per il disagio quotidiano di chi non può proseguire il proprio lavoro. Tuttavia in queste fasi c’è il rischio che una protesta sana possa essere strumentalizzata. Per questo motivo dico che la protesta è importante, ma deve rifuggire ogni deriva velleitaria che subito sarebbe utilizzata per mettere il settore sotto l’abituale cattiva luce. Da questo punto di vista apprezzo molto lo sforzo che Agimeg sta conducendo per dare voce al settore in un momento così difficile senza rinunciare al ragionamento ed alla riflessione”, conclude Mazza. cr/AGIMEG