Cassazione: spetta al giocatore di poker dimostrare che ha vinto i soldi che deposita sul conto corrente

Se il Fisco contesta a un giocatore di poker i movimenti sul conto corrente, e dubita in sostanza che degli accrediti siano il frutto di una serie di vincite, non c’è inversione dell’onere della prova, e deve essere il giocatore a fornire “una specifica ed analitica giustificazione dei singoli movimenti bancari”. Lo afferma la Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione rigettando il ricorso intentato dall’uomo – un giocatore professionista che aveva partecipato a diversi tornei nei casinò italiani – contro la sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Genova. In sostanza, secondo i giudici contabili, le somme transitate sul conto corrente dell’uomo provenivano da altre attività, tra cui la gestione di una discoteca. Il ricorrente, tra i vari motivi di ricorso, aveva sostenuto che il metodo seguito dalla Commissione Tributaria rendesse “impossibile ad un giocatore professionista la prova liberatoria sui versamenti e prelievi dal suo conto corrente”. lp/AGIMEG