Poker, Trucco (ceo Pokerstars e vice pres. Logico): “Chiederemo di inserire nella discussione sul ddl Mirabelli il poker live. Puntiamo alla liquidità internazionale”

“Chiederò che venga presa una decisione sul poker live, qualunque essa sia: o una regolamentazione o un divieto chiaro e netto, perché il limbo in cui siamo adesso è la peggiore delle situazioni possibili sia per il mancato gettito per lo stato, sia per la tutela del giocatore e di chi lavora nelle sale. E’ ovvio che vorrei la regolamentazione, ma è chiaro che la soluzione prevista nel 2009, con 1000 concessioni sul territorio, non è realistica e può essere un ostacolo alla riapertura del discorso, quindi tanto vale farla decadere e ripartire su nuove basi”. Si torna a parlare di poker live e a farlo è Marco Trucco, country Manager di PokerStars.it e vicepresidente dell’associazione Logico, il nuovo sodalizio che vede coinvolte le principali società di gioco on line. In Italia attualmente il settore del poker live vive una specie di vuoto normativo, la Cassazione si è espressa più volte a favore dei poker club privati non autorizzati, ma individuando limiti precisi. “Il poker live è uno dei punti che chiederò di mettere in agenda nella discussione sul DDL presentato dall’Onorevole Mirabelli di riordino complessivo del gioco – ha sottolineato Trucco in un’intervista ad Assopoker -. “Il disegno di legge riprende in larga parte il lavoro della legge delega del sottosegretario Baretta, in cui non c’erano riferimenti al poker live. Questa mancanza dev’essere colmata perché la legge del 2009 è finita su un binario morto e ha prodotto solo ulteriore incertezza”. Per quanto riguarda il poker online la svolta per un settore in crisi potrebbe essere l’apertura dei mercati, ovvero la liquidità internazionale. “Come associazione  – prosegue – ci dobbiamo concentrare ora sulle questioni prioritarie per tutti gli associati ed evitare di affrontare tematiche troppo specifiche. Ma questo tema lo portiamo avanti come PokerStars perché è ora che gli italiani possano uscire dalla gabbia nazionale e avere la scelta di gioco che meritano. Il contributo più importante che possiamo fornire sono le proposte sul come realizzare questa svolta e individuare la soluzione tecnica più efficace che serva da minimo comune denominatore per la piattaforma comune. Non è affatto una cosa banale, ma allo stesso tempo non possiamo avere altro ruolo al di fuori di questo. Sulle scelte strategiche e in particolare su quali paesi coinvolgere nella liquidità condivisa è tutto nelle mani dei regolatori, come è normale che sia”. lp/AGIMEG