Giorni caldi per il gioco online alle prese con il discusso riordino del settore che sta completando l’iter parlamentare. Ed in tema di riordino tiene banco anche la questione della liquidità internazionale. Al momento in Italia i giocatori possono partecipare a tornei di poker online solo insieme ad altri residenti nel nostro Paese. Con il concetto della liquidità internazionale si vuole superare proprio questo scoglio della residenza in Italia, consentendo agli utenti di poter giocare anche con residenti di altri paesi ma con le regole e la sicurezza italiane. Sulla questione è intervenuto, con una esclusiva intervista ad Agimeg, Giuseppe Volpe, Managing partner di Cuiprodest, la società di consulenza che ha condotto un approfondito studio sulla materia.
Che risposta vi aspettate dal mondo politico?
“E’ urgente che il Parlamento chieda al Governo di introdurre la liquidità internazionale nel poker, ovvero la possibilità per gli italiani di giocare con gli stranieri con le regole del nostro Paese”.
Quali vantaggi immediati porterebbe l’introduzione della liquidità internazione nel settore del poker online?
“L’Italia è rimasta l’unico grande Paese in cui il Poker è segregato a tutto svantaggio di giocatori ed Erario. Secondo le stime di Cuiprodest la differenza tra 300 milioni di euro di potenziale (con liquidità internazionale) e la stima attuale di 175 milioni di euro (senza di essa) vale 125 milioni di euro di imponibile aggiuntivo che, con la tassazione corrente, equivalgono a circa 32 milioni di euro l’anno di nuove entrate per lo Stato”.
I vantaggi riguarderebbero anche l’aspetto della sicurezza
“Aumentando il numero di giocatori sarebbe meno probabile organizzare frodi, più difficile il riciclaggio e più semplice per l’operatore ravvisare eventuali anomalie statistiche. Quindi vantaggi importanti in tema di regolarità delle partite e sicurezza del giocatore”.
Con la liquidità internazionale più divertimento per il giocatore senza aumento dei costi
“Il poker online è definito dalla legge come “gioco di abilità”, dove non conta solo la fortuna ed è una competizione tra giocatori in cui l’operatore guadagna solo dalla quota di iscrizione alla partita o al torneo, non dalle vincite o dalle perdite del giocatore. I tornei, per legge, non possono costare più di 250 euro e con la liquidità internazionale si allungherebbe la durata dei tornei, consentendo al giocatore di praticare la propria passione più a lungo senza spendere di più. Insomma più tempo per il divertimento senza ulteriori esborsi di denaro”.
Insomma puntate ad un poker online più moderno e senza frontiere?
“Nel 2011 il poker online rappresentava il 67% della spesa di gioco online. Oggi rappresenta il 4%. ço studio ESPAD citato nella posizione espressa dalla Conferenza Stato Regioni evidenzia che i giochi maggiormente praticati online sono le scommesse sportive (47%), seguiti da altri giochi di casinò (28%), scommesse virtuali (27%) e slot machine 25%. Il Poker è scomparso. Paesi con regolazioni severissime come Olanda, Svezia, Svizzera, Belgio, Regno Unito, Francia e Danimarca consentono la liquidità internazionale e non hanno mai denunciato problemi. Insomma è il momento per l’Italia di uscire dalla preistoria del poker online e di entrare nell’era di un mercato più moderno e aperto”. sb/AGIMEG