Poker on line: analisi dati di mercati di Italia, Francia, Portogallo e Spagna. Gestire le potenziali instabilità per il successo della liquidità internazionale

“Che cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo futuro mercato della liquidità allargata del poker?Innanzitutto, vediamo quanto è grande oggi il mercato totale del poker di Francia, Italia, Spagna e Portogallo. La tabella confronta i dati della spesa (e delle imposte) del 1° quadrimestre 2017. Il mercato totale è 3 volte più grande di quello italiano attuale. Molto più grande, ma simile al mercato del poker italiano a fine 2011, nel momento della massima espansione e prima del crollo. Comunque un ordine di grandezza più piccolo del mercato dot.com, e assai meno variegato.

1st quarter 2017 tournament cash
GGR tax GGR tax
mln % mln % mln % mln %
Italy 21 30% 4,2 20% 20 36% 3,9 20%
France 39 56% 12 30% 25 46% 11 44%
Spain 8,7 12% 2,2 25% 6,5 12% 1,6 25%
Portugal 1,3 2% 0,4 30% 3,3 6% 1,0 30%
Total 70 100% 18 26% 54 100% 17 32%
Elaborazioni Carboni&Partners – EGLA su dati delle Authorities dei 4 Paesi

 

Il mercato francese, che è quello più problematico non solo per l’eccessiva tassazione, è da solo la metà del totale, significativamente più grande anche di quello italiano che è probabilmente il più sano. Senza l’Italia la liquidità aggiunge ben poco al mercato francese, e questo dovrebbe dissuadere l’ARJEL a partire prima che l’Italia sia pronta.

I livelli della tassazione sono assai differenti. Soprattutto è vistosa la maggiore tassazione del poker cash in Francia (che grava il gioco anche dell’IVA).

La dimensione del mercato francese si spiega oltre che per la intrinseca maggiore potenzialità per la mancanza della concorrenza dei giochi di casinò e per la presenza di numerosi giocatori non francesi, possibile perché l’accesso è subordinato solo alla disponibilità di un conto corrente bancario aperto presso un istituto appartenente all’UE. Si tratta di forti giocatori, con ROI positivo, che drenano risorse ai giocatori ricreazionali e che sarebbe desiderabile venissero esclusi dalla liquidità comune.

L’apertura del mercato è indubbiamente una grossa opportunità, per l’oggettiva migliore qualità e varietà dell’offerta di gioco e perché costituisce un argomento di comunicazione che se usato bene può risvegliare l’interesse di decine di migliaia di giocatori che hanno abbandonato il gioco.

È però vitale non ripetere gli errori del passato, garantendo ai giocatori ricreazionali un ambiente di gioco equilibrato e controllando la presenza e l’azione dei predatori, altrimenti il gioco sarà abbandonato di nuovo.

In conclusione il mercato “comune” del poker presenta vari elementi di potenziale instabilità, che devono essere gestiti dalle Authorities e dagli operatori. In relazione alla efficacia di tale gestione è raggiungibile dopo un anno dal lancio – con riferimento al mercato italiano – un incremento anche del 50% rispetto al livello attuale, oppure un risultato deludente di pochi punti percentuali”.
di Giovanni Carboni