Russia, il 20% dei cittadini adulti gioca a poker nonostante il poker sia sostanzialmente vietato. E’ quanto emerge da un report pubblicato dall’International Business Times., un dato che in realtà sorprende fino a un certo punto, visto che nelle room di PokerStars l’8,4% dei giocatori ha passaporto russo. Il quadro normativo russo è in evoluzione: il poker nel 2007 venne incluso tra le discipline sportive, al pari degli scacchi. IL dietrofront appena due anni dopo, con il Ministero dello Sport che lo classificò come gioco d’azzardo. Nello stesso periodo veniva approvata la legge sul gioco che consentiva tavoli verdi e slot solo in quattro regioni, e le vietava tassativamente nel resto del Paese. Per quanto riguarda il gioco online, invece, a ottobre scorso le autorità russe hanno condotto una maxi operazione che ha permesso di bloccare decine di siti non autorizzati, sia nazionali che esteri. Intanto però Liga Stavok, uno dei maggiori bookmaker del Paese, a metà febbraio si è aggiudicato la prima licenza ufficiale per l’online, il portale è online ma commercializza solo scommesse sportive. Le voci su una possibile regolamentazione del poker online si susseguono da tempo. Non ci sono conferme ufficiali da ambienti politici, ma Kirsan Ilyumzhinov, magnate russo e presidente della Federazione Internazionale di Scacchi assicura: “Ho presentato una proposta di legge e sono al lavoro da tempo con il Governo per legalizzare il poker online e includerlo tra gli sport della mente. C’è tantissima gente che lo pratica abitualmente e non ci sono ragioni per vietarlo”. Probabilmente però l’ago della bilancia sarà la tassazione che il Cremlino riuscirà a recuperare facendo emergere il mercato. lp/AGIMEG