La Guardia di Finanza di Bologna ha tassato vincite per oltre 1,5 milioni di euro di un giocatore di poker. Sottoposto a verifica fiscale dalle Fiamme Gialle, è risultato infatti che il 31enne Enrico Camosci, uno dei migliori giocatori al mondo di poker live, non ha mai dichiarato le proprie vincite.
Durante un’attenta attività di verifica, la Guardia di Finanza ha rivolto la propria attenzione verso il fenomeno del poker sportivo, disciplina che registra a livello globale premi milionari corrisposti ai vincitori dei maggiori tornei internazionali e che trova nel “Texas hold ‘em” la variante di gioco più diffusa.
I militari del Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna hanno quindi sottoposto a verifica fiscale il bolognese Enrico Camosci che non ha mai dichiarato le proprie vincite.
Tuttavia, se da un lato i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggette a ritenuta alla fonte, quelle conseguite al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.
La ricostruzione della posizione fiscale del soggetto, preventivamente condivisa con la locale Agenzia delle Entrate e da cui è successivamente scaturito il deferimento del contribuente alla locale Procura della Repubblica per la fattispecie di reato prevista dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000, è stata effettuata anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell’Unione Europea.
cdn/AGIMEG