Scommesse, Bausano (AD Goldbet): “La chiusura dei betting shop in Inghilterra dimostra che il contingentamento delle sale non serve”

“La chiusura dei betting shop in Inghilterra è la dimostrazione che il contingentamento sulle sale non serve. Decide la domanda, non l’offerta”. Questo il commento, rilasciato ad Agimeg, di Paola Bausano, amministratore delegato di Goldbet, alla notizia che nel Regno Unito sono state chiuse nel giro di un anno oltre 400 agenzie. “Oltremanica hanno un sistema autorizzatorio” spiega “quindi non c’è un tetto massimo di negozi. Ma pur avendo una libertà di apertura, la domanda si è rallentata a favore dell’online. Negli anni ’80, quando non c’era ancora Internet, si contavano circa 16mila agenzie di scommesse, mentre a oggi sono arrivati a 8mila con un ritmo di chiusura di quasi il 5% in un solo anno. Se si facesse questo errore in Italia, imponendo un contingentamento territoriale, mentre la domanda è ancora forte, non si farebbe altro che dare spazio ai ctd (centri trasmissione dati ndr.)”. La Bausano mette poi l’accento sulle differenti caratteristiche delle agenzie di scommesse nei due Paesi: a differenza dell’Inghilterra, in Italia sono soprattutto luoghi di aggregazione dove poter vedere le partite di calcio con amici e dove condividere insieme, giovani e meno giovani, le opinioni sul calcio, studiare con attenzione le statistiche e le classifiche. “Un aspetto sociale e ludico da non sottovalutare” aggiunge “ed è per questo che il trend negativo, se ci sarà, sarà più lento. Ci auguriamo solo che le leggi regionali e le ordinanze comunali non distruggano la parte sociale delle agenzie, facendo alienare i clienti con la spinta a utilizzare esclusivamente i telefonini, così come avviene in Uk”. gpm/AGIMEG