Gaziano (country manager Italia Sks365): “Senza pubblicità puntiamo sulla qualità del prodotto e la forza della nostra rete. PVR tema delicato da trattare con cautela”

Dalla genesi del Decreto Dignità alle sue conseguenze, passando per l’evoluzione dell’advertising ed una rinnovata consapevolezza dell’importanza della rete fisica. Queste sono alcune tappe del “percorso” tracciato da Francesco Gaziano, Chief Marketing Officer e Country Manager Italia SKS365, azienda che opera in Italia con il marchio Planetwin365, nell’intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

Come si è arrivati al divieto di pubblicità sul gioco?

Il Decreto Dignità, nella sua parte relativa al divieto di pubblicità per ogni forma di gioco, è frutto di diverse componenti. La parte che riguarda il settore è quella di essersi forse troppo “appoggiati” al Decreto Balduzzi. Aver basato l’attività promozionale facendo riferimento solo al suddetto decreto è stato un limite. Bisognava andare oltre, ad esempio con una politica meno aggressiva di occupazione spazi ed una autoregolamentazione condivisa che avesse come focus l’intrattenimento. Per quanto ci riguarda siamo sempre andati nella direzione di mettere in risalto la parte ludica della nostra attività. Detto questo, ricordo che tutti gli operatori hanno sempre agito nel pieno rispetto delle regole.

Come stanno reagendo le aziende?

La reazione deve basarsi su 4 punti principali. Il primo è quello che ha la qualità del prodotto come veicolo principale di sostegno all’attività imprenditoriale. Un prodotto ben fatto sotto tutti i punti di vista (grafica, assistenza all’utente, multichannel, ecc) aiuta in maniera determinante la vendita dello stesso. Insomma, come si dice in Inghilterra, “product is king”. Il secondo punto è molto collegato al primo. Perché al prodotto di qualità deve far seguito una rete di qualità. Una società come la nostra punta sempre sul rinnovamento della rete per offrire la migliore esperienza al cliente. Quindi grande attenzione all’accoglienza, alla tutela del cliente ed all’offerta, come detto, di prodotti all’altezza. Insomma entrare in agenzia deve sempre essere un’esperienza piacevole anche a prescindere dal gioco in se stesso. Il terzo punto riguarda il tipo di comunicazione che deve cambiare da advertising in informazione. Un adeguamento che deve riguardare anche gli affiliati che dovranno puntare su una comunicazione più virtuosa. Non si dovrebbero limitare solo alla comparazione quote ma anche, ad esempio, a confronti sugli strumenti di protezione del cliente. Il quarto ed ultimo punto riguarda la comprensione attenta e condivisa delle linee guida, in tema di pubblicità, emanate dall’Agcom. Il documento dell’Autorità, rispetto al decreto Dignità, è molto più corposo e contiene interpretazioni da interpretare. Insomma un processo complesso su cosa si può o non si può fare. Ogni studio legale od avvocato che segue un operatore può arrivare a soluzioni diverse che potranno essere chiarite da eventuali sentenze. La mia idea è quella che ci vorrebbe un tavolo comune tra le parti legali dei vari operatori, con l’obiettivo di arrivare a un documento finale che sia una sintesi generale delle varie posizioni e che tracci un percorso condiviso.

Rimanendo in tema Decreto Dignità, lo stesso porterà ad una concentrazione del mercato?

L’acquisizione o la fusione di aziende è un fenomeno che nel nostro paese si sta verificando da tempo. Forse il fatto di non poter acquisire clienti nel modo classico potrebbe portare qualche operatore più piccolo a confluire in aziende più grandi che magari puntano invece ad un consolidamento. Se questo fenomeno riguarderà principalmenteonline su online o online su offline, è difficile preventivarlo.  

I problemi che riguardano l’affiliazione, potrebbero rilanciare la figura dei PVR?

“I PVR (Punti Vendita Ricariche) vanno guardati con molta attenzione. Si tratta infatti di un segmento estremamente delicato da trattare, perché bisogna essere certi di avere tutte le carte in regola per quanto riguarda situazioni come l’antiriciclaggio, tema su cui SKS365 è al top in Italia grazie a un costante lavoro di implementazione e aggiornamento delle infrastrutture tecnologiche. Ma, come dicevo, è un tema delicato, che va affrontato con molta cautela in modo da tutelare chi opera tramite concessione ADM e che, essendo giustamente sottoposto a regole sempre più stringenti e ad altissimi costi di gestione, si ritrova a dover fronteggiare di fatto una concorrenza sleale da parte di chi usa i PVR in modo poco ortodosso”.

ff/AGIMEG