Baranca (federcalcio ucraina): “In Ucraina falsificate partite amichevoli. Rischi di scout compiacenti con i truffatori e provider che refertano gli incontri poco attenti”

La Federazione calcistica ucraina lancia un nuovo allarme scommesse su delle partite amichevoli ucraine, disputate tra squadre di sesta divisione. Tutto parte dal match FC Berdyansk-SC Tavriya, che dopo un primo tempo a reti inviolate si è concluso 1-5. In questo caso però lo scenario è ancora più inquietante, non si tratta di un semplice match truccato. E non solo perché alla fine gli incontri sospetti sono una ventina, ma perché la truffa parte da molto più lontano. Agimeg ne ha discusso con Francesco Baranca, Presidente Comitato Etico Federazione Ucraina.

Come vi siete accorti di questa truffa?

Giovedì scorso ho ricevuto delle segnalazioni su una partita disputata in Ucraina dal nostro ufficio interno, da un bookmaker e da un nostro collaboratore, Ivo Romano – ex consulente per la UEFA che adesso si occupa di integrity come freelance. La cosa mi è sembrata subito sospetta, perché non credevo che in Ucraina si potesse giocare a pallone: da una decina di giorni sono vietati tutti gli assembramenti cui partecipano più di dieci persone. Una partita di calcio dovrebbe essere vietata per forza.

Invece sembra sia stata disputata, e i bookmaker hanno accettato delle scommesse. Di che volumi di gioco parliamo?

Una quantità di denaro imbarazzante, decine di milioni di euro in ogni parte del mondo – Asia, Russia, Ucraina, persino Australia, anche le grandi firme inglesi sono state truffate. E’ vero che c’era solo quella su cui scommettere, ma stiamo parlando di squadre della sesta divisione ucraine – in sostanza in Italia l’equivalente del nostro campionato di Promozione. Invece, è come se fosse stata la finale della Champions League. E si scommette sul risultato del primo tempo 0-0 e su quello del secondo per 1-5, sull’over e su tutto quello che era possibile.

Cosa è successo dopo?

A quel punto abbiamo diramato l’allarme e abbiamo chiesto di congelare le scommesse. Ma dopo un’ora è stata disputata un’altra partita, sempre in quella zona, tra due altre squadre ucraine. E controllando, abbiamo verificato che il giorno prima risultava fossero state disputate altre due partite, sempre con quei 4 club, in sostanza sembrava un quadrangolare amichevole. A quel punto ho chiamato il responsabile degli arbitri in Ucraina, Luciano Luci, ex arbitro della Serie A. Abbiamo contattato quindi la Federazione Regionale degli arbitri, e loro ci hanno detto di non aver ricevuto nessuna comunicazione su questo presunto torneo. Ci siamo rivolti quindi agli organi supremi delle Federazione Ucraina, e questi hanno chiamato i Presidenti dei club. E questi ultimi hanno confermato di non aver giocato nessuna partita, sia perché è vietato dalla legge, sia perché le squadre hanno dato il “rompete le righe”.

Stiamo parlando in sostanza di match fantasma, partite che in realtà non sono mai state disputate?

E’ successa la stessa cosa nel 2014, per la partita tra Freamunde e Ponferradina.

Come hanno fatto?

Hanno creato una pagina Facebook per reclamizzare il torneo, e hanno falsificato il referto arbitrale. Mentre ricostruivamo tutti i passaggi, ci sono arrivate, in due giorni, 17 segnalazioni di partite truccate dalla Russia, e anche in quel caso le squadre sostengono di non aver giocato quei match.

Secondo lei c’è la stessa mano dietro?

Un’organizzazione deve aver dato il la, sperando che nessuno se ne accorgesse. Le ipotesi sono due, o hanno assoldato dei giocatori e li hanno messi in campo, oppure si sono inventati tutto di sana pianta. Ma a quel punto lo scout che referta l’incontro per il provider ha partecipato alla frode. Un provider comunque sta collaborando all’inchiesta.

Quando parliamo di incontri di questo livello, come fanno i bookmaker a sapere che si disputerà un incontro?

Le federazioni dovrebbero essere informate, ma questo molto spesso non succede. Però per farsi accreditare dai bookmaker, molto spesso sono le stesse squadre che contattano direttamente lo scout o il provider. Così è stato nel caso di Freamunde-Ponferradina.

Poi lo scout va a seguire la partita e comunica di volta in volta gli eventi salienti…

E il provider manda un report ai bookmaker e questi pagano le scommesse sulla base di quel report

Ma a questo punto il provider potrebbe essere stato truffato a sua volta?

Certo, ma avrebbe dovuto accorgersene. E questo conferma quello che sostengo da tempo, ovvero che l’attività degli scout dovrebbe essere regolamentata. E che i soggetti che si occupano di integrità dello sport non devono essere gli stessi che forniscono i dati ai bookmaker

Comunque chi ha organizzato questa truffa conosce a perfezione i meccanismi

Assolutamente. Una persona che è da decenni nel mondo del calcio non sarebbe in grado di farlo. Si tratta di un’organizzazione che lo ha fatto scientificamente, devi avere contatti con l’Asia, sapere come offrire la partita, conoscere lo scout ecc. gr/AGIMEG