Parlati (SGI) ad Agimeg: “Sembrava che il periodo peggiore fosse superato, ma l’aumento dei costi causato dalla guerra in Ucraina potrebbe far chiudere altre attività di gioco”

“La guerra in Ucraina comporta per il settore del gioco le stesse difficoltà che si verificano negli altri comparti produttivi. Se a questo si aggiunge che noi siamo stati tra quelli che, a causa della pandemia, hanno subito per più tempo le chiusure diventa evidente che la situazione non è per nulla semplice“. E’ quanto afferma ad Agimeg il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati, in merito alle possibili conseguenze che la crisi in Ucraina può generare per il settore dei giochi.

“Il fatto che tutti i costi sono in aumento, dal carburante all’elettricità, ingigantisce le difficoltà in cui eravamo e penso che coloro che subiranno maggiormente tali effetti saranno i produttori degli apparecchi da gioco che dovranno comunque mantenere attiva la catena di produzione. Questa guerra arriva nel momento in cui sembrava che i periodi più complicati fossero alle spalle, ma oggi credo che potremmo trovarci dinanzi ad una crisi più profonda di quella in cui eravamo. La situazione occupazionale era già traballante poiché numerose aziende avevano chiuso o ridotto il personale a causa dei lockdown imposti al settore, ora questa guerra potrebbe portare a nuove chiusure di attività e conseguenti perdite di posti di lavoro“. ac/AGIMEG