“Un nuovo passo in avanti verso un regime autorizzatorio, chiaramente sotto il controllo del Ministero dell’Interno”. L’avvocato Daniela Agnello, legale esperto di gaming, commenta così a Agimeg il parere del Consiglio di Stato sul valore che ha la comunicazione alla Questura prevista per i Ctd non sanati. “Il Consiglio di Stato, nel parere, ha preso atto delle numerose sentenze che abbiamo ottenuto dalla Corte di Giustizia” ricorda in proposito Agnello, puntualizzando però che l’interpretazione fornita dal Consiglio di Stato vale solo “per i soggetti attivi al 31 ottobre 2014 o per quelli decaduti dal 643 che prevedeva la regolarizzazione fiscale” ovvero dalla sanatoria. Inoltre, i Centri autorizzati in base a questa norma sono comunque tenuti a rispettare le previsioni del comma 644 (come ad esempio il limite di vincita di 10mila euro, e le previsioni della normativa antiriciclaggio). Se questo non succede, secondo l’avv. Agnello “Si applicano le sanzioni previste dalla legge, al pari dei concessionari, che prevedono sanzioni pecuniarie sino alla sospensione o alla chiusura temporanea del centro”. gr/AGIMEG