Paiola (C.G.L.A.) ad Agimeg: “Per riapertura sale giochi nel Lazio serve proposta unitaria e non presentarsi in ordine sparso. Tassano il settore quando invece dovrebbero aiutarci”

“Fortunatamente in Abruzzo siamo ripartiti, le nostre agenzie stanno ricominciando a lavorare anche se non come prima. Il protocollo non si è discostato dalle linee guida a livello nazionale, quindi le agenzie erano già pronte per la ripartenza. Siamo partiti anche se l’autorizzazione da parte della regione è arrivato tardi. Anche nelle Marche siamo ripartiti, martedì scorso, ma nel Lazio siamo fermi, abbiamo alcune nostre realtà ancora bloccate”. E’ il quadro dipinto da Luca Paiola (C.G.L.A. Comitato Gioco Legale Abruzzo) nella diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, a seguito delle riaperture del settore gioco avvenute in gran parte d’Italia. Sulle agenzie appena riaperte si è però abbattuta la mannaia della tassazione dello 0,5% sulla raccolta. “E’ una tassa molto pesante che avrà una ricaduta economica su tutto il comparto scommesse – ha detto Paiola – e avrà una forte negatività nei nostri confronti. Sicuramente per ottemperare a questa nuova tassa verranno ritoccate le quote. Il rischio è che con questa nuova tassa i giocatori potrebbero rivolgersi altrove, come ai siti .com e al gioco illegale. L’altro problema è che continuano a tartassare questo settore, nel 2019 abbiamo avuto due aumenti di tassazione in un solo anno, ora in periodo critico a causa del covid, lo Stato non solo non ci è vicino, ma ha un giudizio negativo sul nostro settore. Siamo stati gli unici a subire una tassazione in questa fase di emergenza, una tassazione sulla raccolta, non sugli utili. Penso che non torneranno mai indietro su questa tassazione, il rischio è sulla filiera a livello di costi. La tassa avrà un forte impatto sui margini del bookmaker. E’ stata messa una tassa proprio quando invece dovevamo essere aiutati, non esiste al mondo un settore che in periodo di pandemia venga tassato. Noi – ricorda Paiola – siamo operatori come tanti altri, con famiglie da mantenere. Questo governo ci considera in modo errato, non conoscono il nostro settore, non conoscono noi. Lavoriamo con concessioni statali, con licenza, il nostro è un lavoro autorizzato dallo Stato, eppure ci hanno tolto anche la possibilità di fare la pubblicità”. In merito a una possibile riapertura anticipata delle sale nel Lazio, rispetto alla prevista data del 1 luglio, Paiola ha detto: “E’ bene che venga fatta un’unica proposta sulle riaperture, arrivare in ordine sparso non conviene mai. A Roma abbiamo ottenuto un bellissimo risultato di partecipazione, ma perché eravamo tutti uniti, e così dobbiamo continuare. Serve un’unica entità che si muova per queste problematiche più importanti. La politica deve farsi una cultura del gioco legale, non ci possono fare la guerra in questo modo. Abbiamo visto in Piemonte cosa è successo con la legge regionale, le inchieste della Gdf su slot non collegate o sulle scommesse illegali: mettendo troppi paletti si fa fuori tutto il gioco legale ed esce il sommerso. Su questo la politica dovrebbe avere più buon senso e recitare un mea culpa”. cr/AGIMEG