“L’operazione ‘Darknet’ dimostra come la camorra si sia infiltrata nel settore del gioco anche in Romagna, nel caso specifico attraverso una sala scommesse a Cattolica utilizzata per riciclare denaro. Il primo obiettivo della criminalità è investire i propri proventi illeciti in attività di impresa e poi intestare le imprese a prestanome. Abbiamo dimostrato che quella sala scommesse era riconducibile a soggetti legati alla camorra, di fatto soci occulti, che ne traevano gli utili. Inoltre la criminalità utilizzava quella impresa per ripulire il denaro, simulando giocate mai fatte e ottenendo vincite in denaro ‘pulite'”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Tenente Colonnello Michele Ciarla, Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Rimini, in merito all’operazione ‘Darknet’ che ha rivelato come la camorra si sia infiltrata in diversi settori, tra cui anche quello del gioco, anche in Romagna. “I profitti della sala scommesse sono ancora in corso di quantificazione: a seguito delle perquisizioni di oggi abbiamo acquisito materiale probatorio, tra cui taccuini dove sono annotate vincite e giocate attraverso le quali ricostruiremo i movimenti economici. La criminalità entra di preferenza in quei settori, come quello del gioco, in cui vi è molta liquidità. L’aspetto fondamentale di questa indagine è che per la prima volta abbiamo certificato la presenza della camorra anche in Romagna, sancita da un provvedimento giudiziario”. lp/AGIMEG