Operatori di gioco su audizioni banche: “Altro che approccio prudenziale, istituti di credito ci negano apertura di conti correnti per ragioni di policy interne”

Hanno destato molta perplessità negli operatori di gioco le parole espresse, durante l’audizione in Parlamento sulle criticità nei rapporti fra sistema bancario e operatori del settore del gioco legale, da Andrea Casini, di UniCredit Italia, per il quale “per il settore dei giochi vi è un approccio prudenziale” in quanto “attività ad alto rischio riciclaggio”. Molte le segnalazioni giunte ad Agimeg da parte di titolari di sale giochi e sale scommesse, che hanno evidenziato una netta chiusura degli istituti di credito alle attività di gioco. Tra queste, quella di operatore del Lazio che ha mostrato il diniego ricevuto da Unicredit ad una richiesta di apertura conto. “Facendo seguito alla vs mail siamo spiacenti di non poter accogliere la richiesta di apertura rapporti per ragioni di ‘policy interne’. Cogliamo l’occasione per porgere un cordiale saluto”, riporta la mail.
“A differenza di quanto sentito in audizione, in realtà nei confronti delle imprese di gioco c’è molto più che semplice prudenza nell’aprire un conto corrente”, afferma l’operatore di gioco. “Nei mesi scorsi ho inviato 15 PEC (mail certificate ndr) a diversi istituti di credito della mia zona, ma 14 mi hanno negato telefonicamente anche solamente un incontro, un altro istituto invece mi ha comunicato di preferire non aprire il rapporto di conto corrente, nonostante in un primo momento mi avessero chiesto di inviare loro la documentazione inerente la mia attività. Questo è un fenomeno che colpisce non solo me, ma tutti gli operatori di gioco. Oggi aprire un conto corrente per una sala scommesse o una sala vlt è impossibile”.
Come se non bastasse, il settore del gioco potrebbe non riaprire prima del 1 luglio. “Stiamo rasentando il ridicolo – afferma ancora – le nostre attività sono tra quelle più rispettose delle prescrizioni in tema di sicurezza. Tra l’altro il responsabile di un’attività di gioco ha una licenza di pubblica sicurezza rilasciata dalla Questura, ha una responsabilità maggiore, rispetto ad altre attività, affinché vengano rispettate tutte le regole di contrasto alla diffusione del virus. Auspico che anziché aspettare fino al 1 luglio si possa ripartire con la data del 9 giugno, altrimenti sarebbe una ulteriore beffa vedere le sale scommesse chiuse mentre è in corso il campionato europeo di calcio”. lp/AGIMEG