“Nessuno più di noi tabaccai approva la diffusione dell’utilizzo della moneta elettronica. Dato infatti che non passa giorno senza che le nostre rivendite siano teatro di furti e rapine, è evidente che avere meno soldi nel cassetto ci renda meno appetibili per la criminalità”. Queste le parole del Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, che aggiunge: “Non si comprende perché lo Stato, pur nell’intento condivisibile di mettere in campo azioni volte al contrasto dell’evasione, voglia rischiare di perdere una rete che da sempre opera in un mercato fiscalmente trasparente. Quella delle tabaccherie è, infatti, la Rete ufficiale dello Stato e, anche per lo Stato, noi tabaccai eroghiamo servizi di pubblica utilità con margini di guadagno irrisori”. “Aggi e compensi davvero risibili – spiega Risso – per servizi, come ad esempio, pagamento tributi, bollette, biglietti per il trasporto urbano e ferroviario ricariche telefoniche, valori bollati e postali che, a fronte di commissioni bancarie troppo alte, erodono il nostro compenso facendoci finire in perdita”. “Così – aggiunge – in un momento in cui assistiamo alla forte contrazione del mercato del tabacco, al costante attacco al gioco pubblico ed alla eliminazione dei Voucher per il lavoro accessorio, non vorremmo vederci costretti a sospendere anche l’erogazione dei servizi, con grave danno per la collettività”. “Nessuna impresa, neanche un concessionario dello Stato come la tabaccheria – conclude il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai – può essere costretta a erogare dei servizi in perdita.” lp/AGIMEG