“Il nuovo DPCM non è tutto da buttare, ci sono misure assolutamente utili, penso alle chiusure dei centri commerciali nel weekend, penso al prolungamento fino alle ore 21 dell’apertura dei negozi, che permette di diluire la presenza dei consumatori nelle fasce orarie. Tuttavia ho alcune perplessità sulle misure adottate per i Comuni, che devono essere perequative ma non lo sono, non ci possono essere cittadini di Serie A e di Serie B”. E’ quanto afferma il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in merito al nuovo DPCM di Natale.
“Il DPCM è stato scritto in un momento non facile di questo Paese, ma se si fosse approfittato di un percorso fatto insieme, qualcosa di utile poteva essere portato in dote anche dalle Regioni. Il divieto di spostamento fuori dai propri Comuni nei tre giorni del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio, se da un lato è necessario pensare a delle restrizioni per evitare una diffusione più massiccia del contagio, è altrettanto vero che dal punto vista sanitario la chiusura dei confini comunali in quei 3 giorni non ha una ratio sostenibile. Dire che la chiusura di un Comune di mille abitanti sia uguale a quella di un Comune come Roma, che ha 3 milioni di abitanti, è una bestialità in quanto questa nuova norma non è a tutela degli assembramenti. In un Comune di 3 milioni di abitanti la norma è inutile, non ha supporto scientifico. Auspico un ravvedimento da parte del Governo – ha concluso Zaia – ma il Veneto garantirà una leale collaborazione istituzionale fino in fondo. Ricordo che in Veneto siamo stati gli unici ad applicare regole restrittive di contrasto al virus che non ci sono neanche nelle zone rosse, avendo chiuso tutti i locali commerciali la domenica, cosa fatta in nessuna altra parte d’Italia”. cr/AGIMEG