Nuovo DPCM, Zaia (Pres. Veneto): “Così si chiudono realtà controllate che hanno le linee guida”

“Inutile che vi dica la mia posizione e quella delle Regioni. Abbiamo discusso per 4/5 ore in videoconferenza. Io ho portato subito le ragioni di una comunità che sta cercando di gestire per bene la pandemia da Covid. Io ho posto una questione che volevo affrontare nell’ordinanza che avevamo preparato: insistere di più sul contenimento degli assembramenti nelle aree pubbliche e all’aperto, poi insistere ancora di più sull’obbligo di mascherine e dispositivi di protezione, infine il tema delle scuole. Sulla limitazione delle attività produttive, che vengono chiuse e che rischieranno molte di non riaprire più, hanno rispettato in maniera ossequiosa le regole, non ci sono stati focolai o comportamenti delinquenziali da parte degli imprenditori. Questi imprenditori hanno investito in prima persona per creare queste attività, hanno creato occupazione, economia, hanno reso ricco questo Paese che gode anche delle tasse di queste imprese, avendo il coraggio di investire e poi adeguarsi alle linee guida. Sono stato criticato perchè ho voluto aprirle per primo quando c’è stato l’anti-lockdown. Questo provvedimento si trasforma in un’autentica tragedia. A me non risulta che dentro ristoranti e palestre ci siano stati grandi focolai e diffusioni del virus. Si mette a dura prova una sistema produttivo, il vero tema è quello degli assembramenti”. E’ quanto afferma il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in merito al nuovo DPCM del Governo Conte. “Oggi questi imprenditori sono trattati come untori. Avevo chiesto un po’ di buon senso. Faccio appello al Governo perché riveda questo provvedimento. Avevo chiesto la chiusura alle 24, poi con una mediazione si è arrivati alle ore 23. Ma alle ore 18 vuol dire farli chiudere per sempre. Avevamo proposto di lasciare l’aperura a coloro che potevano garantire la somministrazione al tavolo. Credo che tutto questo vada oltre la sanità pubblica. Tutti i sacrifici dei veneti, credevo dovessero essere riconosciuti: si chiudono invece le realtà controllate che hanno le linee guida. Penso anche al mondo dello sport, delle palestre. IL DPCM non lascia nessuna discrezionalità alle Regioni. Se io potessi metterei la chiusura alle ore 24. Credo sia sufficiente per operatori che hanno sempre rispettato le regole. Il Governo riveda la norma o dia alla regioni la possibilità di decidere in base ai piani di sanità pubblica. Ho firmato per la scuola l’ordinanza per la chiusura al 75%, non avevo alternative”, ha aggiunto. “Il tema degli assembramenti non ha niente a che fare con ristoranti. Sembra un governo consigliato da chi legge la letteratura internazionale, sulla Svezia o altrove”, sottolinea. “Tutti hanno il diritto di lavorare. Ma hanno chiuso bar e ristoranti e mi hanno lasciato interdetto sul fatto che non sono intervenuti sui centri commerciali che rispetto agli assembramenti sono un problema reale. Dobbiamo vedere se ci sarà un nuovo DPCM che farà delle correzioni. Se tra qualche giorno la curva continuerà a salire vuol dire che queste misure sono inutili. Le realtà che sono state chiuse si sono adeguate alle linee guida”, ha concluso. cdn/AGIMEG