Un prelievo fiscale che passa dal 53% al 68,7% sul margine operativo lordo per le Awp e dal 46,9% all’82,3% per le Vlt. Questa la differenza nella tassazione per il settore degli apparecchi da intrattenimento tra 2014 e il 2015 nel caso dovessero essere applicate le nuove aliquote previste dalla legge di stabilità, secondo lo studio “Gli effetti negativi dell’aumento del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi di intrattenimento con vincite in denaro” dell’Istituto Bruno Leoni, presentato dal dott. Scudieri nel corso del convegno “Fine del modello italiano dei giochi?” che si è tenuto ieri a Roma, organizzato dalla Fondazione Unigioco. Quali saranno gli impatti sulla filiera? Considerando le stime sui dati raccolta 2014 per le AWP la filiera commerciale pagherà un PREU pari al 17% come previsto dalla legge stabilità, mentre, visti i tempi stimanti da Sogei per la certificazione, il payout resterà fermo ad una media del 74,80% (e non al 70%). Questo disallineamento temporale comporterà per i concessionari un aggravio di costi quantificabili per le AWP in almeno 900 milioni annui. Per le VLT la filiera commerciale pagherà un PREU pari al 9%, mentre il payout resterà fermo al 88,70% (e non all’81%). Per le VLT invece resterà all’intera filiera (e non al solo concessionario come avviene ora) il 2% lordo (contro l’attuale 6%) dal quale occorre scorporare ancora gli ulteriori oneri (costi del lavoro, costo della piattaforma, oneri finanziari …) rendendo quindi antieconomico il business e spingendolo alla chiusura. L’aumento della tassazione del 4% sul volume di gioco netto, sia per avp sia per le vlt non potrà infatti ricadere immediatamente sul payout. La modifica del prelievo richiede adeguamenti tecnologici del software presente negli apparecchi, stimati da Sogei in circa due anni rendendo impossibile per il concessionario abbassare il payout (le vincite) riconosciute al giocatore.
Nel prossimo biennio, pertanto, il peso della nuova tassazione (+4%) graverà integralmente sul concessionario.
Il rischi, secondo questa previsione di mercato saranno una minore attrattività per il mercato lecito e pertanto maggiore enfasi per il mercato illegale (si ritornerebbe al mercato incontrollato dei videopoker). E ancora, forti impatti sull’occupazione e sugli investimenti internazionali (presenza diffusa di fonti di investimento esteri che farebbero ulteriormente perdere credibilità all’Italia a causa della scarsa affidabilità), contrazione del mercato delle tecnologie e delle telecomunicazioni e chiusura dei concessionari degli apparecchi e probabile avvio di azioni risarcitorie nei confronti dello Stato e contrazione del gettito erariale e minore visibilità dei fenomeni di gioco patologico. cz/AGIMEG