NADEF: “Nel 2021 in crescita tutti i settori gestiti da ADM. Gettito dei giochi a +16%”

“L’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (ADM) nel 2021, come anche nel 2020, ha operato con il massimo impegno istituzionale in un contesto caratterizzato da numerose complessità. ADM ha condotto le consuete attività di regolamentazione e vigilanza sulle materie di competenza istituzionale che spaziano nei tre ambiti delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, conseguendo ottimi risultati. Nel 2021, ADM ha potuto assicurare alle casse dello Stato entrate per circa 73 miliardi di euro, in crescita di circa il 16% rispetto al 2020. Gli ambiti di competenza, Accise e Monopoli, tra loro profondamente interconnessi, riguardano settori di attività generalmente soggetti a regime del monopolio/oligopolio di Stato: Energie (oli minerali, energia elettrica, gas naturale, carbone), Alcol, Tabacchi e assimilati e, infine, i Giochi. In sede di amministrazione delle accise l’Agenzia provvede all’accertamento e alla riscossione dei tributi che tali settori sono tenuti a versare all’erario a titolo di imposte indirette sui proventi della loro attività”. E’ quanto si legge nell’Allegato III “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva” della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022 presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri (Meloni) comunicata alla Presidenza il 5 novembre 2022.

“In qualità di unica autorità nazionale competente in materia doganale, l’Agenzia provvede alla riscossione di dazi, IVA e diritti di confine e offre un contributo strategico al costante controllo di tutte le aree di frontiera e all’efficientamento del commercio con l’estero. A tale scopo ADM effettua puntuali e rigorose verifiche di conformità dei prodotti e di prevenzione degli illeciti, anche penali, su merci e valuta, anche ai fini del contrasto alla criminalità organizzata. L’attività di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale e alle frodi è una priorità strategica che ADM persegue attraverso diversi driver: la diffusione di una cultura della legalità e l’avvicinamento dei contribuenti attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, utilizzando i canali social e strumenti di comunicazione innovativi come gli open hearing o i video processi; l’attività di regolamentazione, enforcement sul territorio e vigilanza sull’intera filiera, con controlli sia preventivi sia a posteriori, per prevenire comportamenti illeciti o contrastare quelli in atto; l’attività di controllo e certificazione svolta dai laboratori chimici ADM che contribuiscono a individuare le frodi fiscali, la mistificazione e la contraffazione delle merci a danno della sicurezza, della salute pubblica e dell’economia del Paese. Risultati eccellenti sono stati conseguiti, ad esempio, nel settore del Gioco Pubblico dove l’innalzamento dei livelli di controllo e dell’azione di contrasto all’illegalità realizzato nel corso del 2021, in stretto coordinamento col CoPReGI (il Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale), ha reso possibile un cospicuo aumento della raccolta. Analogamente, nel settore della fiscalità energetica, l’azione di vigilanza sui depositi attuata da fine 2020 tramite il sistema e-DAS ed il nulla osta di ADM alle volture delle autorizzazioni amministrative, ha consentito un recupero, nel 2021, di oltre 1 miliardo di euro, come attestato dalla riduzione dei trasferimenti di carburanti con tragitti antieconomici, dalla UE verso l’Italia. ADM ha, inoltre, proceduto alla revoca della licenza di decine di depositi commerciali, tra cui 5 depositi fiscali, ed al sequestro di centinaia di migliaia di litri di carburante contraffatto presso distributori stradali destinatari di e-DAS ideologicamente falsi. Sempre nel 2021 ADM ha poi eseguito il sequestro di oltre 29.000 tonnellate di merci, rifiuti, stupefacenti, farmaci e prodotti contraffatti lesivi della sicurezza, della salute pubblica e del Made in Italy”, aggiunge.

“in relazione agli incentivi ai consumatori finalizzati ad innescare il c.d. contrasto di interessi tra acquirente e venditore e, quindi, i casi prevalenti di evasione da omessa fatturazione, la Relazione M1C1-101 ha evidenziato le criticità e i limiti della misura del cashback che, pur essendo stato efficace nell’incentivare i pagamenti elettronici, non sembra aver dispiegato effetti significativi in termini di recupero di evasione. Anche alla luce dei notevoli oneri finanziari collegati a questo strumento, non si è ritenuto di riproporlo, ma si è, in alternativa, valutata la fattibilità di interventi normativi volti al miglioramento del funzionamento della lotteria degli scontrini, che è uno strumento particolarmente efficiente dal punto di vista del rapporto tra costi e benefici potenziali. Questi interventi dovrebbero consistere sia in una revisione del sistema premiale, in modo da aumentare il numero di vincite, ancorché di importo ridotto, sia in una semplificazione della regolamentazione della lotteria”, continua.

“La strategia per il contrasto all’evasione potrà essere compiutamente definita dal prossimo governo. Gli indirizzi programmatici di seguito indicati si riferiscono alla prosecuzione delle attività previste dall’attuazione del PNRR e, per quanto riguarda la riduzione del tax gap legata all’efficientamento dell’Amministrazione finanziaria, alle indicazioni dell’Atto di indirizzo per il Conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2022-2024. Alla luce delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’obiettivo di riduzione del tax gap proseguirà, da un lato, mediante il rafforzamento della compliance e il potenziamento dei controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria e, dall’altro, attraverso l’efficientamento delle performance dell’Amministrazione finanziaria. Il primo obiettivo potrà essere perseguito innanzi tutto assicurando l’attuazione delle disposizioni di contrasto all’evasione fiscale, in parte già introdotte dai precedenti Governi, relative, ad esempio, alla previsione dell’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi nonché alle azioni di contrasto all’evasione e all’illegalità nel settore dei giochi nonché alle frodi fiscali”, si legge nell’Allegato IV Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva.

“L’atto d’indirizzo per il triennio 2022-2024 prevede che la Guardia di Finanza, con specifico riferimento al contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, orienti la propria azione sui fenomeni di illegalità economico-finanziaria maggiormente lesivi per il bilancio dell’Unione europea, dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, coerentemente con: • il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e le raccomandazioni UE del 2020 con riguardo alla politica fiscale, allo scopo di sostenere le entrate tributarie e garantire un adeguato presidio delle misure di sostegno dell’economia; • la peculiare proiezione investigativa e internazionale di una forza di polizia a ordinamento militare con competenza generale in materia economico-finanziaria. • In particolare, nell’ambito delle sue specifiche competenze, il Corpo: (…) quale naturale interlocutore della Procura europea, rivolgerà la propria azione a tutela degli interessi finanziari unionali contrastando il contrabbando, le altre frodi nel settore doganale e i traffici illeciti internazionali. In tali ambiti e nei settori delle accise e del gioco pubblico, rafforzerà le sinergie con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Inoltre, quale parte integrante dell’Amministrazione doganale italiana, amplierà e valorizzerà ulteriormente il patrimonio informativo a disposizione, in funzione dell’elaborazione di analisi di rischio volte a consolidare i livelli di sicurezza e di competitività del sistema doganale italiano, garantendo, al contempo, un efficace presidio contro i traffici illeciti transnazionali, anche attraverso controlli sulla circolazione delle merci, dei carburanti e degli oli lubrificanti, comparti, questi ultimi, in cui rivolgerà una particolare attenzione alle infiltrazioni della criminalità economica ed organizzata”, aggiunge.

“L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (di seguito ADM) è autorità regolatoria e di vigilanza anche sanzionatoria nel campo delle Energie (oli minerali, energia elettrica, gas naturale, GNL, carbone), Alcoli, Tabacchi e assimilati, Dogane e Gioco pubblico. (…) ADM è chiamata ad assicurare la regolarità dei traffici commerciali, garantendo la velocizzazione delle operazioni doganali e il miglioramento dei rapporti con le diverse categorie di operatori economici e/o contribuenti, senza diminuire l’azione capillare di prevenzione e contrasto al contrabbando, alle frodi fiscali nel settore delle accise e dell’IVA intracomunitaria, agli illeciti extra-tributari e al riciclaggio. ADM ha avviato un percorso di digital transformation per velocizzare le procedure doganali di imbarco e sbarco presso i porti e gli aeroporti, semplificare e snellire gli adempimenti amministrativi, migliorare la qualità dei controlli e omogeneizzare le procedure di monitoraggio sul territorio, al fine di stimolare un comportamento virtuoso da parte dell’utenza sotto il profilo degli adempimenti fiscali (compliance) e rendere l’attività di controllo e quindi di contrasto all’evasione e agli illeciti, più snella, mirata e meno invasiva, ma al tempo stesso più efficace. (…) Nel settore “Accise e Monopoli” i principali interventi riguardano: • l’evoluzione dei sistemi di gestione di controlli sui depositi di prodotti sottoposti al regime delle accise; • l’evoluzione dei sistemi di gestione della contabilità accise; • l’evoluzione dei sistemi di gestione dei controlli sulla circolazione dei prodotti sottoposti al regime delle accise. Al riguardo, si segnalano: • l’introduzione del DAS elettronico già dal 2020; la digitalizzazione del registro di carico e scarico per consentire l’efficientamento della logistica di distribuzione dei prodotti energetici, che implica una più rapida individuazione delle frodi; • lo sviluppo dell’Excise Movement Control System (EMCS), un sistema creato dall’Unione Europea per controllare i movimenti tra i vari Stati dei prodotti in regime di sospensione d’accisa (alcol e bevande alcoliche, tabacco e prodotti energetici) che comporta lo scambio di informazioni tra clienti, fornitori e le dogane dei diversi paesi; • il tracciamento digitale delle merci sequestrate: si tratta di un nuovo applicativo per la gestione delle fasi del ciclo di vita dei prodotti in custodia (dal sequestro alla distruzione); • il Sistema Europeo di Tracciamento dei Tabacchi (SETT) che consente la gestione dell’intero processo, tramite attribuzione di codici identificativi univoci a livello europeo; • l’app “Gioco Sicuro”: applicazione realizzata da ADM nel 2021 per il contrasto al gioco illegale e per la promozione del gioco legale e responsabile”, prosegue.

“Nel 2021 si è assistito ad un generale incremento del gettito rispetto al 2020 in quasi tutti i settori core di ADM. Il maggiore incremento di gettito è stato registrato nel settore Dogane (+49% rispetto al 2020), indice della ripresa degli scambi e del commercio internazionale. Anche il settore dei Giochi ha registrato un incremento del 16% rispetto ai valori del 2020, dovuto soprattutto alla riapertura degli esercizi fisici. Il valore del contributo all’Erario per l’anno 2021 nel settore Energie e Alcoli è pari a circa 32 miliardi di euro e registra un aumento rispetto al valore del 2020 del 9,3%, dovuto principalmente ai prodotti energetici e ai prodotti alcolici. Il gettito proveniente dal settore Tabacchi è di poco superiore rispetto al dato osservato nel 2020, con un incremento del 2,5%”, sottolinea.

“ADM adotta modelli di gestione dei rischi e di intelligence, per prevenire e contrastare l’evasione tributaria e gli illeciti extra-tributari inerenti al traffico di merci e valuta, anche digitali, alle filiere degli alcoli, oli minerali, energia elettrica, gas naturale, giochi tabacchi e assimilati. Svolge controlli, ispezioni e indagini, anche in collaborazione con le Forze di Polizia, organi internazionali e su delega dell’Autorità giudiziaria, anche contabile ed europea”, prosegue.

“In Italia la regolamentazione del gioco distingue in maniera univoca i giochi non consentiti da quelli consentiti; per i primi viene fatto divieto assoluto di offerta da parte di chiunque e in qualsiasi forma, per i secondi l’offerta è subordinata ad apposita concessione, autorizzazione, licenza o altro titolo autorizzatorio. In particolare, al fine di contrastare i crescenti fenomeni di illegalità, ADM opera per una puntuale regolamentazione del settore, al fine di favorire sia l’offerta di nuove tipologie di intrattenimento telematico sia un efficace contrasto al gioco illegale. L’Agenzia partecipa attivamente all’Unità di Informazione sulle Scommesse Sportive del Ministero dell’Interno e presiede il Co.PRe.GI. – il Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori – di cui fanno parte il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Comando Generale della Guardia di Finanza e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, la cui collaborazione è volta ad eseguire operazioni coordinate sul territorio per il contrasto del gioco illegale. Le aree dell’illecito riguardano essenzialmente i seguenti comparti: • il gioco fisico/gioco a distanza mediante i cosiddetti “totem”; • il gioco a distanza effettuato mediante i CTD (Centri Trasmissione Dati) o i PDR (Punti di Ricarica); • l’alterazione degli apparecchi da divertimento (AWP e VLT); • offerta di gioco illegale su siti web privi delle autorizzazioni previste. I controlli eseguiti da ADM sono così classificati: • controlli sui concessionari: consistono nella verifica della permanenza dei requisiti soggettivi delle società e delle persone che rivestono ruoli decisionali all’interno delle stesse; • controlli sugli esercizi di gioco: consistono in accertamenti condotti dal personale ADM sul territorio; • controlli sul web: consistono nelle verifiche sui siti internet e nell’inibizione di quelli privi delle autorizzazioni previste; • controlli sugli apparecchi da intrattenimento o piattaforme di gioco: si tratta di controlli tecnici sugli apparecchi da gioco e sulle piattaforme software di gestione delle reti e di erogazione del gioco, di cui si avvalgono i concessionari. Le attività oggetto di controllo comprendono tutti gli esercizi in cui vi è offerta di gioco lecito”, sottolinea.

“Il numero di esercizi controllati nel 2021 per il settore Giochi è pari a 10.874 (Tabella IV.1.2.7). L’indice di presidio del territorio è pari al 20% e può essere definito come il rapporto tra il numero di esercizi controllati (per tutti gli ambiti del gioco) e il numero degli esercizi censiti sui sistemi ADM. L’imposta accertata nel 2021, frutto dell’attività di contrasto all’evasione delle imposte nel settore Giochi, come illustrato nella Figura IV.1.2.3, fa registrare un aumento del 7,60% rispetto al 2020. La riduzione del numero di sanzioni irrogate dal 2019 ad oggi è dovuta dal fatto che la progressiva conoscenza del territorio da parte del personale ADM ha consentito di diminuire il numero di controlli, ma di aumentarne la qualità e il relativo tasso di positività. Nel triennio 2019-2021, ADM ha condotto una costante attività (iniziata a partire dal 2014) di inibizione dei siti web irregolari che ha portato nel periodo all’inibizione di complessivi 1.535 siti”, prosegue.

“L’attività di polizia tributaria e giudiziaria della Guardia di Finanza mira a perseguire gli illeciti fiscali più gravi e insidiosi per gli interessi erariali, quali le frodi all’IVA e alle accise, le indebite compensazioni, le frodi sulle cessioni dei crediti d’imposta, l’evasione fiscale internazionale, l’economia sommersa, gli illeciti doganali, il gioco e le scommesse illegali. Complessivamente, nel corso del 2021, il Corpo ha eseguito 41.047 interventi e 10.729 indagini di polizia giudiziaria sequestrando beni per un valore complessivo di oltre 1,4 miliardi di euro per reati tributari e 1,36 miliardi di crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica inesistenti. A tali misure si aggiungono sequestri per 756 milioni e confische per 968 milioni, ai sensi del codice antimafia, nei confronti degli evasori fiscali abituali, ossia quelli che “per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose” (art. 1, lett. b, d.lgs. n. 159/2011)”, aggiunge.

“Il settore dei giochi e delle scommesse continua a registrare infiltrazioni della criminalità, che vede in questo comparto un veicolo per rafforzare il controllo del territorio e riciclare i proventi delle attività illecite “tradizionali” (estorsioni, usura, traffico di sostanze stupefacenti, ecc.). Le principali modalità di utilizzo del settore a fini di riciclaggio sono la gestione di società che prestano servizi di gioco, ubicate spesso in Paesi off-shore, e l’effettuazione diretta di operazioni di gioco. Per quanto concerne le tradizionali metodologie di frode, oltre all’utilizzo di una “doppia scheda”, si registra sempre più di frequente il ricorso a software non autorizzati e l’utilizzo di piattaforme per la gestione “da remoto” degli apparecchi, sovente ubicate in Stati esteri. È emersa anche la proliferazione di punti di raccolta “misti”, centri legali che permettono di effettuare scommesse su circuiti illegali, e la diffusione di apparecchi terminali c.d. “totem”. In questo quadro generale, la Guardia di Finanza adotta un approccio multidisciplinare, volto a verificare il corretto adempimento delle prescrizioni recate dalle vigenti disposizioni fiscali, antiriciclaggio e di pubblica sicurezza, allo scopo di tutelare gli attori della filiera regolare del gioco dalla concorrenza sleale di operatori abusivi e i giocatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia. Nel 2021 i controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per circa 7,7 milioni, di denunciare 554 soggetti, di scoprire 249 agenzie clandestine e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per oltre 375 milioni di euro”, conclude. cdn/AGIMEG