Nei giorni scorsi i finanzieri della Tenenza di Mondovì, in provincia di Cuneo, hanno replicato il sequestro dell’attrezzatura informatica che, il titolare di un centro scommesse collegato ad un allibratore estero, si era procurato dopo l’esercizio dell’azione inibitoria eseguita nei suoi confronti dallo stesso Reparto del Corpo. Malgrado l’esercizio commerciale fosse privo delle necessarie autorizzazioni ed operasse senza una specifica concessione da parte dell’A.A.M.S., il titolare, a seguito della denuncia e del conseguente sequestro della scorsa estate, disattendendo gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria, ha reiterato la condotta prevista e punita dall’art. 4, commi 1 e 4 bis, della Legge n. 401/1989. Le Fiamme Gialle monregalesi hanno contestato al responsabile dell’esercizio pubblico un’attività organizzata volta all’accettazione, incasso o comunque raccolta, anche per via telefonica o telematica, di scommesse di qualsiasi tipo e genere per il termine di un intermediario estero privo, in base alla normativa vigente, dell’autorizzazione a gestire il centro scommesse. La condotta assume particolare gravità in considerazione del fatto che il titolare non aveva neanche ottenuto la revoca del diniego a suo tempo espresso dall’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza. cz/AGIMEG