“Se non si vuole essere ipocriti e si vuole evitare che il dibattito suscitato dal clamore sul calcio-scommesse e sulla ‘cultura dell’azzardo‘ resti fine a se stesso, bisogna denunciare il paradosso di un mondo sportivo, soprattutto quello del calcio, che da una parte per bocca dei suoi stessi vertici si scaglia contro le scommesse e l’azzardo e dall’altra parte è diventato strumento per pubblicizzarli“. Lo scrive il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, in un articolo pubblicato su Avvenire.
“Dal 2018 – prosegue Mirabelli – la pubblicità del gioco è proibita in televisione, ma l’Agcom ha deciso di consentire la pubblicità di dati e notizie permettendo di promuovere i siti che richiamano a quelli del gioco e di fare propaganda in tv sulle quote delle diverse agenzie. L’idea che per combattere il gioco patologico si debba intervenire per ridurre la domanda e l’offerta è quella che ha ispirato le norme del 2018 e quelle che hanno portato a ridurre le slot e le vlt. Questa è la strada. Superare la contraddizione tra le parole e i fatti sarebbe la degna conclusione di questa vicenda”.
“Infine – conclude Mirabelli – è auspicabile che anche il ministro per lo Sport Abodi sia coerente con ciò che ha detto in questi giorni e rinunci all’idea, che ha più volte esplicitato, di presentare un disegno di legge per superare il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse“. lp/AGIMEG