Il Salfi rendo noto in una comunizione: “il personale in servizio nell’Agenzia delle Entrate e nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Percorsi di sviluppo economico e professionale – Salario accessorio. Richiesta di interventi normativi e regolamentari”. Che “In riferimento all’oggetto e nell’ambito del complesso delle disposizioni normative ad oggi vigenti, aventi l’obiettivo di salvaguardare i conti pubblici e quindi finalizzati ad impedire la crescita delle retribuzioni individuali, il cui tetto massimo è fissato al 31.12.2010, i colleghi in servizio nell’Agenzia delle Entrate non hanno potuto usufruire, in questo ampio intervallo di tempo (oltre cinque anni), di aumenti del salario accessorio ovvero per una quota superiore al 65% del numero di colleghi in servizio, di promozioni di fascia economica, istituto, quest’ultimo, previsto dalla contrattazione collettiva per qualificare al meglio lo sviluppo professionale ed i percorsi di carriera nel comparto. Lo stesso dicasi, pur con numeri diversi, per i colleghi in servizio nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”. La nota del Salfi prosegue puntualizzando: “il tutto, nonostante l’autonomia riconosciuta ai sensi del D.Lgs n. 300/99, che dovrebbe caratterizzare il modello tipicamente “aziendalistico” delle Agenzie Fiscali. A tale riguardo, ricade in questo contesto anche lo schema di finanziamento del salario accessorio (quota incentivante di Convenzione ed il cosiddetto “comma 165”) che, ad oggi, si contraddistingue per diverse “criticità” e “farraginosità” che dilatano notevolmente la tempistica negoziale (percorso contrattuale) ed il momento della liquidazione delle competenze d’interesse ai lavoratori”. “Fermo restando le determinazioni che saranno complessivamente assunte dal Governo, in materia di salvaguardia e rafforzamento dei conti pubblici, con chiaro riferimento all’intero comparto del Pubblico Impiego, in ragione del primato degli indirizzi e delle scelte che dovranno essere esercitate dall’Autorità Politica, la scrivente OO.SS. sottolinea l’opportunità che le SS.VV. verifichino tutti gli spazi di manovra esistenti affinché nell’ambito della citata autonomia finanziaria e gestionale, possano declinarsi interventi, normativi e regolamentari, in grado di ripristinare, in ossequio alla valorizzazione del merito e della premialità, la possibilità dell’utilizzo di risorse economiche finalizzate a remunerare i passaggi di fascia economica, nonché di rivedere il meccanismo di Convenzione MEF-Agenzie sul finanziamento accessorio delle prestazioni lavorative”. “Quanto sopra, anche alla luce delle sollecitazioni provenienti da altri Comparti, aventi l’obiettivo di caratterizzare e specificare il lavoro di migliaia di dipendenti pubblici, dalla scuola all’ordine pubblico, caratteri e peculiarità che certo devono riconoscersi al lavoro dei colleghi “finanziari” che nell’ultimo decennio hanno, nei fatti, contribuito a modernizzare le prestazioni richieste dalla collettività”. “La presente sollecitazione, si inserisce nell’ambito dei diversi interventi posti in essere dalla Scrivente Federazione, anche in sede di Audizione parlamentare”. mdc/AGIMEG