Match fixing: in Spagna Terza Divisione in mano ai bookmaker asiatici, giocatori “comprati” per 500 euro

La piaga del match fixing non risparmia il calcio spagnolo. Secondo un’indagine condotta dal quotidiano online ‘El Espanol’, la terza divisione della Liga spagnola sarebbe infatti fortemente influenzata da combine organizzate e finanziate dalla malavita asiatica, che sfrutta l’appeal del campionato di calcio spagnolo per muovere illegalmente un giro d’affari miliardario sulle scommesse online. Secondo quanto riportato dal quotidiano, ai giocatori verrebbero offerti in media fra i 500 e 1.000 euro a partita per indirizzare un match in una direzione piuttosto che in un’altra. Cifre solo apparentemente di poco conto, se si considera che gli stipendi nelle divisioni inferiori, in Spagna come in altri campionati europei, sono lontane anni luce dai milioni di euro che finiscono nelle tasche dei Messi e Cristiano Ronaldo, e che dunque sono in grado di ingolosire i giovani e inesperti calciatori. A questo si unisce il fatto che i controlli in Terza divisione sarebbero minori e meno stringenti rispetto alla Prima divisione, motivo per il quale la malavita, soprattutto asiatica, punta forte su questo target di giocatori. Oggi i contatti, a differenza di quanto poteva avvenire in passato, quando un giocatore era avvicinato da una persona che proponeva ‘l’affare’, avvengono tramite Whatsapp, attraverso il quale si lancia l’esca di una chance per ‘arrotondare’ lo stipendio. Un fenomeno in costante crescita, ma che al momento le autorità spagnole di contrasto al match fixing non sono ancora riuscite ad arginare. lp/AGIMEG