Manovra, spunta ipotesi tassa ‘unica’ su sale da gioco per accontentare richieste Ue e scongiurare aumento accise

Una tassa ‘unica’ sulle sale da gioco per scongiurare l’aumento delle accise su sigarette e benzine. E’ una delle ipotesi che sta valutando il governo per trovare la quadra della manovra-bis da 3,4 miliardi che Bruxelles chiede con insistenza. La soluzione di mediazione, frutto di intensi colloqui nelle ultime ore tra Palazzo Chigi, Tesoro ed esponenti della maggioranza, offrirebbe la possibilità di limitare, se non di annullare del tutto, l’intervento sulle accise che nella seconda lettera del ministro Padoan a Bruxelles dei giorni scorsi era quantificato in 1,5 miliardi. II piano del governo prevede di introdurre una tassa secca sui circa 96 mila punti vendita (69 mila bar e tabacchi e 29.600 sale di vario genere dedicate al gioco d’azzardo). La misura riguarderebbe circa 100 mila esercizi e dovrebbe dare un gettito di 1,5 miliardi di euro. Il decreto che interviene con la tassa speciale sulle sale gioco dovrebbe essere varato, nelle intenzioni del governo, in aprile, in prossimità del varo del Def, il Documento di economia e finanza. Tuttavia già dai prossimi giorni, e prima del 22 febbraio, data di pubblicazione del rapporto sul debito dell’Italia e data ultimativa espressa da Bruxelles per il varo di una parte della manovra-bis, il Tesoro invierà alla Commissione una bozza del provvedimento, con l’indicazione dei titoli delle misure e dell’entità dei singoli interventi. dar/AGIMEG