Manifestazione Emilia Romagna: ecco cosa dice la legge contro il gioco e cosa chiedono le associazioni

Distanziometro per sale e punti gioco e scommesse a 500 metri dai luoghi sensibili, fasce orarie per slot e vlt e marchio “Slot freE-R”, con validità retroattiva. Sono le disposizioni della legge regionale dell’Emilia Romagna “per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”. La legge prevede infatti una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili (scuole, chiese, oratori, ecc.) calcolata secondo il percorso pedonale più breve, fasce orarie in cui non sarà possibile utilizzare slot e vlt, e infine, l’introduzione del marchio “Slot freE-R” viene rilasciato agli esercizi che scelgono di non istallare nel proprio locale le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Tali misure avranno valore anche retroattivo e quindi potranno colpire anche coloro che hanno una licenza valida conseguita negli anni passati con le vecchie normative. Le associazioni di categoria chiedono una proroga dell’entrata in vigore della legge al 31 dicembre 2020 e che la legge venga revisionata al fine di garantire gli 8.000 posti di lavoro messi a rischio dalla nuova legge che grazie alla retroattività porterà alla chiusura di molti esercizi che offrono gioco pubblico e di conseguenza al licenziamento dei lavoratori del settore. Esse ritengono, inoltre, che misure come distanziometro e limiti orari debbano essere modificate, poiché se attuate farebbero scomparire l’offerta di gioco pubblico legale nella regione. Tutte le diverse associazioni, infine, hanno richiesto costantemente l’apertura di un dialogo con l’amministrazione Bonaccini per spiegare le difficoltà a cui il settore, già in crisi, andrebbe incontro con l’attuazione di tale legge regionale. ac/AGIMEG