“L’impresa del gioco deve essere considerata alla pari di ogni altra impresa. Non si può – come avviene oggi – considerarla come un’impresa ‘cattiva’ perché allora dovrebbe essere chiusa. E a quel punto sarebbe necessario andare a cercare altrove quei miliardi che il gioco è oggi in grado di garantire. Credo quindi che non debbano essere fatti procedimenti demagogici in nome della lotta alla dipendenza e così via, perché se c’è un problema di dipendenza allora questa si deve combattere a livello medico e sociale e affrontare nei giusti modi. D’altronde, anche se ci sono gli alcolisti non é che andiamo a strangolare i produttori di vino con le tasse”. E’ quanto ha detto il Senatore Lucio Malan parlando delle imprese che operano nel settore del gioco. “Non può quindi esserci un approccio diverso per le imprese del gioco che sono e devono essere considerate come tutte le altre. Hanno certamente delle loro particolarità ma non possono essere sottoposte a vessazioni specifiche. La dipendenza è anche una questione di educazione e non si può quindi basare l’intera politica sul settore sul fatto che esista anche la dipendenza. Non è interesse di nessuno, e nemmeno del Governo attuale, mettere in ginocchio e far fallire delle imprese solo per tirar su nell’immediato qualche milione di euro”, ha concluso Malan. lp/AGIMEG