Luigi Magistro, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, non fa alcuna previsione sui tempi necessari per approvare il blind trust chiesto da Bplus. La concessionaria degli apparecchi da intrattenimento, esclusa dalla gara per il rinnovo delle concessioni dopo che la Prefettura di Roma ha emesso un’informativa antimafia nei confronti del patron Francesco Corallo – ha avanzato questa soluzione, che consentirebbe di scindere la direzione della compagnia dalla proprietà, per risolvere l’impasse. “Nessuna decisione è stata ancora presa” spiega Magistro a Agimeg a margine dell’audizione che si è appena conclusa presso la Commissione Finanze della Camera. La compagnia al momento opera in regime di proroga, “è obbligata a operare, è quello che prevede la concessione. Se interrompesse la propria attività, causerebbe anche un contraccolpo per l’Erario”. Bplus controlla circa il 20-25% delle macchine istallate, di conseguenza veicola nelle casse dello Stato circa 1 miliardo l’anno. “Bplus sta operando in virtù della vecchia concessione, in questo momento non può ottenere quella nuova perché c’è l’interdittiva. Sta operando in un regime transitorio stabilito in base alla concessione”. Una situazione che per quanto straordinaria – la proroga concessa a Bplus scadrà il 20 settembre prossimo – fa comunque riferimento ad un quadro normativo ben preciso: “Certamente, infatti i Monopoli operano intra legem e non contra legem”. gr/AGIMEG