Spagna, associazioni contro tassa sulle vincite: “In due anni persi 1,8 miliardi di euro e il 20% dei giocatori”

“La tassa sulle vincite ha danneggiato fortemente il mercato delle lotterie, facendo di fatto allontanare il 20% dei giocatori”. E’ questa l’accusa lanciata da alcune associazioni delle lotterie spagnole alla Loterias y Apuestas del Estado, rea di aver introdotto a partire dal 1° gennaio 2013 un prelievo del 20% sulle vincite superiori ai 2.500 euro. “In più di due anni abbiamo perso circa 1,85 miliardi di euro, che avrebbero prodotto incassi erariali per 600 milioni”, incalzano le associazioni. “In questo modo il giocatore viene tassato due volte: quando si compra un biglietto o si effettua una giocata, già si sostiene l’erario con una quota del 30% del prezzo di acquisto, tassare di un ulteriore 20% un’eventuale vincita eccedente i 2.500 euro è una beffa che ha causato un’ulteriore contrazione nella vendita dei biglietti”. Il Ministro delle Finanze aveva giustificato l’introduzione della tassa sulle vincite definendola “transitoria e necessaria per far fronte alla crisi”, ma in questo modo per le associazioni “le vendite sono andate a picco, alimentando allo stesso tempo il mercato delle scommesse verso l’estero e verso gli operatori non autorizzati, che non hanno questo tipo di paletti, e mettendo in crisi un settore che assicura migliaia di posti tra impieghi diretti e indiretti”. cr/AGIMEG