Lollobrigida (Min. Agricoltura): “L’ippica rientrava in un settore che nel tempo ha portato enormi entrate allo Stato attraverso le scommesse”

“Per quanto riguarda il settore ippico, quando, circa venti anni fa, è stata sciolta l’Unione nazionale incremento razze equine (UNIRE), il settore è passato al Ministero”.

E’ quanto ha ricordato Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in occasione delle Comunicazioni sulle linee programmatiche del suo Dicastero dello scorso novembre nelle commissioni congiunte 9ª (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato della Repubblica e XIII (Agricoltura) della Camera dei deputati.

“Le competenze sono state passate, il mondo è cambiato. Probabilmente il Ministero era meno abituato a gestire l’ippica rispetto a chi lo aveva fatto per anni, ma sono state ricalcate pedissequamente le stesse attività che si svolgevano venti anni fa; non ci si e` evoluti di un passo, con spese che vanno però ridefinite e con un modello di efficientamento che renda questo settore centrale anche nella sua definizione. Non avrei mai immaginato – lo dico con chiarezza – che l’ippica non fosse uno sport; ho scoperto, invece, che è così, cioè che non è uno sport, ma è spettacolo. Io credo che l’ippica possa essere definita in altra maniera, anche come sport associato. Nel corso del confronto che ho avuto con il presidente della Federazione italiana sport equestri mi è stato fatto notare che non si tratta propriamente di uno sport: perchè, però, l’automobilismo è uno sport e l’ippica non lo è? E` una contraddizione per me molto evidente. E` ovvio che l’ippica rientrava in un settore che nel tempo ha portato enormi entrate allo Stato attraverso le scommesse, prima che il settore scommesse venisse ampliato: prima in Italia si giocava negli ippodromi, nelle sale corse e nei casinò. Quando ormai è possibile giocare in ogni bar, in ogni tabaccheria e su ogni computer, evidentemente l’ippica ha perso di competitività in quel settore, ma noi spendiamo esattamente per gli stessi strumenti che utilizzavamo trent’anni fa”, ha concluso. cdn/AGIMEG