Festival Nazionale delle Università: Gaming ed Esports tra lavoro, futuro ed arte

Si è tenuto presso la Link Campus University di Roma il Festival Nazionale delle Università, importante appuntamento annuale dedicato a Studenti, Docenti e Atenei per valorizzare il patrimonio accademico del nostro Paese. Nel corso dell’edizione 2022, ampio spazio è stato dedicato anche alle nuove tendenze professionali ed economiche.

 

In particolare, il panel “Gaming e innovazione videoludica, l’impatto nel mondo del lavoro” ha analizzato il settore degli Esports e dei videogiochi, un movimento in continua crescita negli ultimi anni: 17 milioni di giocatori in Italia e 1,5 milioni di tifosi, numeri che certificano l’ampiezza del fenomeno.

 

Moderati da Fabio Felici, direttore di Agimeg, sono intervenuti Maurizio Quintavalle (marketing director dei Mkers), David Hedlund (Professore Associato alla St John’s University) e Marco Accordi Rickards (Executive Director Fondazione Vigamus).

Nel corso della discussione, è stato analizzando il mondo del lavoro che sta nascendo intorno agli Esports. “Ormai i team Esports sono vere e proprie società sportive, quindi un team Esports offre tutte quelle figure professionali e opportunità di lavoro che ci sono all’interno di un club di calcio. Marketing, comunicazione, management, gestione social e ricerca delle sponsorizzazioni sono attività che esistono anche nel settore dei videogiochi competitivi”, le parole del direttore marketing del team Mkers, Maurizio Quintavalle.

Quintavalle ha voluto sottolineare le opportunità che possono nascere per i giovani nel mercato Esports e gaming: “Dai player professionisti agli influencer, passando per i coach e i dirigenti dei team professionistici, queste sono tutte figure professionali e nuovi lavori che stanno nascendo grazie al gaming e agli Esports. Le aziende cominciano a investire negli Esports e nei videogiochi perché vedono opportunità di crescita e di visibilità, ma non solo: i tornei in giro per il mondo spesso offrono montepremi considerevoli che consentono ai gamers, e ai loro team, di guadagnare anche somme importanti”.

 

Molto seguiti anche l’intervento di David Hedlund, Professore Associato alla St John’s University, che si è focalizzato sul futuro del gaming: “Metaverso, realtà aumentata e web 3.0 rappresentano ambiti in cui i videogiochi avranno sicuramente un ruolo da protagonisti. Sono tutti movimenti proiettati al futuro e al progresso tecnologico. Videogames ed Esports saranno non solo motivo di svago e di competizioni, ma anche piattaforme su cui comunicare al pari dei social network. Ci sono opportunità commerciali all’interno del settore del gaming che si rafforzeranno sempre di più, è un bacino di utenza notevole e le tecnologie alla base di videogiochi, metaverso e realtà aumentata sono le stesse. Le nuove generazioni hanno familiarità con la tecnologia sin dalla giovane età e dobbiamo andare incontro a quelli che sono gli adulti del domani”.

 

Hedlund ha poi voluto sottolineare il valore anche educativo che hanno i videogiochi: “Grazie ai videogiochi si possono sviluppare nuove capacità sia fisiche che cognitive. Come in tutte le attività, l’abuso è da evitare perché esiste il rischio della dipendenza anche da videogiochi, ma sicuramente si tratta di un fenomeno che sta aiutando tante persone e sviluppare relazioni nuove, amicizie, passioni e che sta anche contribuendo a creare nuovi posti di lavoro”.

 

Esports e videogiochi come un’industria destinata da affermarsi nel futuro, quindi, come sottolineato anche da Marco Accordi Rickards, Executive Director di Fondazione Vigamus: “Dobbiamo far capire a tutti che il videogioco è un’opera interattiva, è il frutto dell’ingegno e della sensibilità di professionisti. Il settore dei videogiochi deve essere equiparato a quello del cinema e dell’arte. La pandemia ha avuto un potere divulgativo per gli Esports e i videogames, è emerso questo fenomeno che ora deve affermarsi anche contro lo scetticismo e gli allarmi sociali che alcuni sollevano. Abbiamo tutti il dovere di far capire che il videogioco può essere anche un momento di condivisione e di rafforzamento dei rapporti personali”.

 

“I videogiochi hanno un aspetto culturale molto forte, non ci sono più dubbi sull’importanza che il settore dei videogiochi ha nel nostro paese e nel mondo. Sono milioni gli italiani che giocano, a tutte le età e a tutti i livelli sociali. Si tratta di un fenomeno trasversale che deve essere tenuto in considerazione sia da un punto di vista economico sia culturale”, ha poi concluso Marco Accordi Rickards. lp/AGIMEG