Limiti orari slot e vlt a Roma, Sapar: “Approccio proibizionista del Comune è controproducente. Andranno sul lastrico migliaia di lavoratori del comparto giochi e verranno aiutate le mafie”

“Siamo ben consapevoli che le slot sono solo una piccola parte di questo grosso business, che porta soldi a chi le ha ideate e crea dipendenza per chi le utilizza, ma (lo ricordo sempre) l’unico ‘gioco’ che il Comune può regolamentare è proprio quello delle macchine slot, essendo tutti gli altri ‘giochi’ di competenza prettamente nazionale, su cui quindi Roma e i Comuni italiani non hanno potere alcuno”. In risposta a queste parole della Consigliera comunale Sara Seccie (M5S), l’associazione di categoria Sapar ha rilasciato questa dichiarazione: “Riassumendo, intanto La Seccia forse non ha ben chiaro che i soldi vengono portati allo Stato e non ai Gestori. E con questi soldi ci hanno pure pagato il reddito di cittadinanza a milioni di Italiani che sono ancora in attesa (infinita) di essere collocati. Nel mondo del lavoro. Semplificando – prosegue Sapar – il concetto della Seccia è il seguente: “i ludopatici non possiamo aiutarli visto che il grosso del gioco (gratta e vinci lotto e Superenalotto) non possiamo vietarlo. Quindi ci scagliamo sulle macchine da gioco e i gestori”. Ricordiamo alla Vice Presidente del consiglio Comunale di Roma questo approccio al problema oltre ad essere inutile (visto che tutti i Ludopatici hanno un cellulare e svariati Giga a disposizione) ha semplicemente l’effetto opposto a quello che si vuole perseguire. E’ un dato di fatto, che questo accanimento che metterà sul lastrico migliaia di lavoratori del Gioco di Stato potrà solo aiutare le Mafie e le bische clandestine. Basta cercare su google le dichiarazioni dei Magistrati antimafia sull’argomento. E’ un dato di fatto – conclude Sapar – che dove è stato vietato il gioco legale è rifiorito quello illegale, basta cercare su google “Piemonte e sequestro slot illegali”. L’unico effetto di queste politiche miopi sarà di far sparire i punti gioco legali e di non poter neanche più tracciare, seguire e curare i ludopatici”. ac/AGIMEG