Lettera al premier Conte di titolare di un’agenzia di scommesse: ecco come ha reagito il web

La lettera pubblicata da Agimeg di Antonio Costa, titolare di un’agenzia di scommesse di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per denunciare la grave situazione in cui si trova la sua, ma anche molte altre attività legate al gioco per le chiusure legate all’emergenza da Covid-19, ha scatenato il web ricevendo numerose reazioni solidali con l’esercente anche al di fuori del comparto.

Luigi fa immediatamente notare le contraddizioni delle decisioni del Governo affermando di essere d’accordo sulla “riapertura delle sale scommesse, poiché le persone al massimo rimangono pochi minuti dentro ed è quindi meno rischioso di un supermercato dove ci sono 100 persone a fare spesa”. Gli fa eco Flavia sostenendo che “Non ci sono parole adatte a descrivere l’atteggiamento oramai inaccettabile del nostro Presidente. Come un carro armato, continua dritto per la sua assurda e deleteria strada, incurante di tutti e di tutto ciò che sta calpestando e distruggendo”.

“Per amore di chiarezza e di equità, perdurando purtroppo in altri settori di attività la palese confusione nei provvedimenti adottati e i vari casi di “affollamento” quasi impossibili da evitare, continuare fare stare chiusi questi luoghi, che in maggioranza rappresentano l’unica fonte di sostentamento di molte famiglie, ma anche un lavoro per molte categorie di persone, oltre a far peggiorare il nostro già deficitario erario, diventa pure un’arcana e sgradevole discriminazione per una considerevole parte del nostro sfortunato e tartassato popolo” (Giuseppe).

Franco S. punta il dito contro i pochi aiuti ricevuti dal Governo ad interi settori produttivi “Leggendo la storia del Signor Costa vorrei ribadire che non è solo in questa situazione, gli facciamo compagnia Bar, Ristoranti, Sale gioco e Bingo poiché il contributo statale è stato come una goccia nel deserto. Cosa aspettiamo? Solo il momento che quella saracinesca un giorno non si alzerà più”.

C’è anche chi, come Lanfranco, punta il dito contro la poca unità del settore e le associazioni di categoria “Gli attributi che dimostri di avere, li dovrebbero avere soprattutto coloro che rappresentano la nostra categoria. Completamente assenti, mai visti o sentiti parlare in qualche trasmissione. Siamo degli invisibili. Abbiamo un governo incapace che non conosce il settore del gioco legale e il numero di famiglie che vive onestamente. L’unica soluzione è mandarli a casa”.

Infine, vi è la solidarietà anche di coloro che non hanno interessi nel settore del gioco legale come Gianni che afferma: “Sono un pensionato che ha 71 anni che non frequenta le sale slot, le sale scommesse, ma frequentavo le sale bingo. Era un modo per far trascorrere il tempo in compagnia. Hanno chiuso cinema, teatri, quando questi avevano operato in modo uniforme e corretto e così pure le sale giochi bingo ecc. Quando entravo in questi locali, alla porta, c’erano i controllori della temperatura. I tavoli con solo quattro persone divise da vetri in plexiglass. Ho sempre avuto una sensazione di sicurezza, di rispetto della vita mia e degli altri. La rabbia e il disgusto che mi hanno assalito in questi ultimi tempi è che ci sono delle attività aperte e di osservanza delle regole non vi è nemmeno l’ombra”.

Dello stesso avviso Sergio P. “Carissimo Antonio Costa, sono un semplice operaio che lavora con sacrificio giorno per giorno, mi rendo conto che vi trovate in una situazione di disagio totale. Penso che il premier Conte in qualche modo debba dare delle risposte concrete a tutte queste attività che si trovano in tale situazione, penso che in questo momento bisogna essere uniti e condurre una protesta pacifica lottando per i propri diritti”. ac/AGIMEG