“Il capolavoro dell’ingiustizia è di sembrare giusto senza esserlo”. Questa celebre frase di Platone è la sintesi perfetta di quello che è avvenuto in Piemonte negli ultimi mesi. La regione correva infatti il rischio di vedere cancellato il gioco legale dal territorio. Una legge di stile proibizionistico avrebbe infatti imposto, a tutte le attività che offrono gioco pubblico, il cosiddetto ‘distanziometro’. Tutte le attività avrebbero dovuto allontanarsi dai ‘luoghi sensibili’ come scuole, chiese, ecc.. Insomma, i geniali ideatori di questa legge pensavano che allontanando l’offerta di gioco, si sarebbe allontanato il richiamo all’azzardo (termine fastidioso perché espresso con connotazione negativa). Niente di più sbagliato, come dimostrato anche dall’Istituto Superiore di Sanità. Allontanare il gioco permette infatti al giocatore compulsivo di ritrovarsi nel suo ambiente, cioè lontano da luci e persone. Le parti politiche che hanno sostenuto questa legge, che andava a colpire attività che da decenni svolgevano il proprio lavoro senza alcun tipo di problema, hanno anche coinvolto le più diverse associazioni in questa loro battaglia. E via allora alle dichiarazioni che non è vero che si sarebbero persi migliaia di posti di lavoro, che la criminalità non avrebbe trovato spazio, ecc..
In altre parole, come diceva Platone, hanno cercato di far sembrare giusto quella che era invece una ingiustizia. I posti di lavoro si sono già persi, la criminalità aveva già conquistato spazi con la prima applicazione della legge. Lo dimostrano i fatti (dagli studi della CGIA di Mestre alle operazioni di Polizia nella regione) che smentiscono tutte le dichiarazioni di questi neo censori. Ed oggi, che questa legge è stata riportata nell’alveo della giustizia e civiltà, ecco bordate del tipo ‘tornerà il far west’, la ‘ludopatia regnerà’. Visto che siamo in tema di gioco vogliamo scommettere che la legalità avrà il sopravvento, che il gioco illegale avrà sempre meno spazio, che l’azzardo sarà invece intrattenimento e che i lavoratori e le famiglie che vivono di questo lavoro non saranno solo numeri da ignorare? E’ una scommessa facile da vincere, perché la malafede e l’ignoranza che hanno costruito la montagna di falsità sul gioco in Piemonte (e più in generale in Italia) si scioglieranno come neve al sole davanti alla realtà. E di questo si renderanno conto anche i comuni cittadini, che questa corrente proibizionistica cerca di arruolare con proclami urlati, ma vuoti di sostanza perché, come diceva Abraham Lincoln: ”Puoi ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo. Ma non puoi ingannare molte persone per molto tempo”. ff/AGIMEG