Cerutti (Lega Salvini Piemonte): “Sul gioco lecito nessun passo indietro: inutile presentare una nuova proposta di legge, perché l’attuale norma tutela già posti di lavoro, legalità e lotta alla ludopatia”

La sinistra torna all’attacco in Piemonte. Alcune associazioni, sostenute dalla sinistra, il 2 e 3 aprile prossimi saranno presenti in alcune piazze ed eventi della regione per raccogliere le firme per imporre nuove restrizioni al settore delle slot. Insomma dopo anni di battaglie, con migliaia di aziende e lavoratori in grandi difficoltà, con chiusure e licenziamenti che si sono susseguiti creando grandi disagi a tante famiglie, si pensava che la nuova legge sul gioco in Piemonte avesse trovato il giusto equilibrio tra le esigenze dei lavoratori, il contrasto al gioco illegale e la prevenzione della ludopatia. Invece ecco la sinistra tornare all’attacco in Piemonte di un settore economico importante, controllato e che coinvolge migliaia di famiglie.

“Nonostante mesi di confronto in commissione e un voto d’aula incontrovertibile, apprendiamo che le sinistre cercano al di fuori dal perimetro del Consiglio regionale nel quale sono minoranza l’ultimo strumento per scardinare la legge 19 del 2021 sul gioco lecito e il contrasto alla ludopatia”. Ha dichiarato in una nota il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Andrea Cerutti. “Anche nell’eventualità che il tema possa tornare al centro del dibattito dell’assemblea di Palazzo Lascaris, la Lega vuole chiarire fin d’ora che il contenuto del testo approvato ormai nove mesi fa non è in discussione né negoziabile. La legge votata dalla maggioranza che i piemontesi hanno voluto per guidare la Regione è una norma di civiltà che tutela i posti di lavoro, cancellando l’abominio giuridico imposto dalle sinistre durante la legislatura Chiamparino, e che fornisce nuovi e più efficaci strumenti alla lotta alla ludopatia. Un testo che soprattutto mette un argine invalicabile alla possibilità che un settore completamente legale e severamente controllato dallo Stato possa scivolare in quella zona d’ombra nella quale prospera l’illegale”.

“Per queste regioni non comprendiamo come la nostra legge possa essere cambiata. E di conseguenza non capiamo neppure le ragioni di voler presentare a ogni costo un testo alternativo che, fino a quando la Lega sarà maggioranza in Regione – conclude la nota – non avrà alcuna possibilità di essere approvato”. sb/AGIMEG